L’uso eccessivo e inappropriato di antibiotici negli uomini e negli animali e il conseguente incremento della resistenza agli antimicrobici rappresentano una grave minaccia per la salute pubblica globale. I progetti Primavera, Ecraid-Base e Combacte-Magnet finanziati dalla Commissione Europea e da Innovative Medicines Initiatives hanno l’obiettivo di stimolare lo sviluppo di nuovi antibiotici e definire con correttezza l’entità del problema nei pazienti dei Paesi europei e il corrispettivo costo economico. Quest’anno i tre progetti, ai quali l’università di Verona partecipa attivamente con le Malattie infettive, avranno il loro meeting per la valutazione dei risultati più importanti a Verona dal 29 novembre al 2 dicembre.
Il progetto Epi-Net, parte del progetto Combacte-Magnet, è stato lanciato nel gennaio 2015 per migliorare la nostra capacità di monitorare lo sviluppo e la diffusione di infezioni resistenti agli antimicrobici. Negli anni Epi-Net ha sviluppato una piattaforma aperta al pubblico (https://epi-net.eu/) che contiene tutti dati disponibili nei Paesi europei sulla estensione del problema e permette di confrontare i diversi Paesi tra loro. Uno degli obiettivi più importanti del progetto è quello di collegare i dati di resistenza con la prescrizione degli antibiotici in modo da ridurre gli errori medici. “L’ultimo intervento in Epi-Net ha dimostrato che migliorare le conoscenze della distribuzione dei microorganismi resistenti e avere linee guida di terapia basate sulle evidenze scientifiche, permette di ridurre l’utilizzo inappropriato degli antibiotici non solo negli adulti ma anche nei pazienti pediatrici (fino al 40%). Il modello funziona anche in situazioni di emergenza, come durante la pandemia con una riduzione di quasi il 60% dell’uso non necessario di antibiotici nei pazienti con il Covid – spiega Evelina Tacconelli, coordinatrice di Epi-Net e direttrice della sezione di Malattie infettive dell’università di Verona – . Per noi utilizzare gli antibiotici solo quando necessario è un compito primario del medico e siamo molto soddisfatti quando possiamo utilizzare i progetti europei per migliorare i trattamenti dei pazienti”.
Il progetto Ecraid-Base è un progetto che ha creato un’unica rete sostenibile centralizzata europea che collegando centri ospedalieri ed ambulatoriali di eccellenza facilita la ricerca clinica rendendola più veloce, facile e conveniente.
Herman Goossens, dell’università di Anversa e coordinatore della rete microbiologica del progetto (Lag-Net), ha dichiarato: “L’attuale modello di business per lo sviluppo di antibiotici non funziona così come quello per condurre studi clinici. Abbiamo bisogno di un cambiamento, di un cambio di paradigma nello sviluppo degli antibiotici. Questo progetto riguarda la costruzione di una rete di sperimentazione clinica sostenibile che farà davvero la differenza per i pazienti senza alcuna distinzione di Paese”.
Primavera, il piu’ giovane dei tre progetti, ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma web open-source che combini modelli matematici con tutti i dati delle infezioni causate da batteri resistenti per definirne l’impatto clinico sulla salute dei pazienti e quello economico sulla sanità pubblica. Questa piattaforma consentirà alla politica di prendere decisioni basate su dati scientifici in merito all’assegnazione di priorità rispetto a terapie innovative quali anticorpi monoclonali.
“La nostra preoccupazione – conclude Tacconelli – è che, come sempre per le malattie infettive, saranno i più deboli, anche in termini di povertà, a pagare di più per l’accesso alle cure delle infezioni resistenti agli antibiotici. Questi progetti hanno tutti come scopo finale quello di ridurre queste infezioni e le enormi differenze che esistono purtroppo oggi in Europa, in termini di qualità delle cure, tra i Paesi del Nord Europa e quelli del Sud”.