Come cogliere nuove opportunità di mercato? Come introdurre pratiche più sostenibili? Come migliorare la qualità del prodotto e la percezione del consumatore? Sono questi alcuni dei quesiti alla base di Agricompet, un progetto finanziato dall’Unione Europea e mirato al rafforzamento della competitività delle Pmi del settore agroalimentare. Il lavoro è svolto in collaborazione tra le Università di Verona e Bolzano, l’Agreri di Atene e le principali cantine sociali del Triveneto. Durante il secondo incontro Solution Hub, tenutosi il 28 novembre nella sede del Gruppo ViteVis di Montecchio Maggiore, è stato tracciato un bilancio dell’impatto di associazioni di settore, istituzioni pubbliche e politiche agricole sull’operatività e lo sviluppo delle cooperative vitivinicole.
Agricompet ha l’obiettivo di indagare sia le sfide affrontate dalle filiere agroalimentari, sia le soluzioni messe in atto dalle organizzazioni di successo al servizio degli agricoltori, al fine di elaborare soluzioni organizzative e gestionali di sostegno ai piccoli produttori ed aumentarne, così, la competitività. Il progetto si sviluppa lungo tre direttive: un approccio multidisciplinare, una metodologia di co-creazione e una dimensione internazionale. A fare da referenti per l’università di Verona sono Angelo Zago, docente di Economia politica, e il ricercatore Umberto Nizza.
“La realtà delle cantine sociali è poco nota al grande pubblico, che di fatto non ne conosce appieno il ruolo e l’importanza – spiega Zago – nonostante molte cooperative vinicole producano vini eccelsi a prezzi competitivi, premiati e riconosciuti in diversi paesi del mondo. Da primo confronto è emerso che il fattore critico di sopravvivenza sia la presenza di un consiglio di amministrazione capace di pensare in modo strategico e con fiducia nella direzione. A ciò si aggiunge la necessità di minimizzare gli attriti tra direzione e base sociale, per una maggiore fiducia nei confronti del proprio gruppo dirigente e nelle sue scelte. I rappresentanti di diverse realtà cooperative venete e trentine hanno, infine, tracciato diverse strade per favorire il lavoro di queste aziende: una maggiore collaborazione tra cooperative e partner influenti lungo la catena del valore, la creazione di alleanze strategiche – anche in vista di una potenziale fusione – la formazione dei soci e del personale e, infine, la pianificazione strategica”.
“Dal confronto con gli operatori sono emerse alcune problematiche relative ai contributi nazionali ed europei – aggiunge Nizza – nonostante vi sia stata una importante tutela nell’applicazione dei limiti all’impianto di nuovi vigneti, come previsto dal sistema di autorizzazioni in vigore dal 2016, ed il settore lasci ampi margini operativi e strategici nell’optare per vini di bassa, media o addirittura altissima fascia. Dall’altro lato, però, tutti gli operatori concordano nel ritenere che la burocrazia rappresenti un ostacolo sia nella regolare gestione della cantina sociale, sia nell’accedere agli stessi contributi. Molta preoccupazione crea lo scollamento crescente tra le esigenze reali delle cooperative vitivinicole e la politica che porta a una distribuzione dei contributi inefficiente e a decisioni che non ponderano adeguatamente le ripercussioni sul settore. I partecipanti hanno convenuto sugli scarsi strumenti in mano agli operatori per affrontare le principali patologie della vite senza subire ingenti perdite, anche in considerazione del fatto che le politiche green sulla sostenibilità impongono crescenti limitazioni all’uso di fitofarmaci. Una nota positiva deve spendersi, invece, per il ruolo positivo delle amministrazioni locali, che contribuiscono a mediare il rapporto tra cittadinanza e associazioni, soprattutto sui temi della salubrità e dell’uso di pesticidi”
Il prossimo incontro, all’inizio del 2023, entrerà nel vivo dell’operatività delle cooperative approfondendo le principali sfide affrontate e le misure adottate per monitorare le performance. Verrà inoltre discusso il questionario che il progetto Agricompet prevede di somministrare a un campione rappresentativo di cantine sociali in tutta Italia. Il Solution Hub consentirà un confronto anche con le realtà esistenti in altri paesi del Mediterraneo partner del progetto – Francia, Spagna, Grecia e Turchia – facilitando la comprensione di come la competitività possa essere intesa e misurata in comune con realtà cooperative potenzialmente diverse e distanti tra loro.