In occasione del convegno “Ripensare la sostenibilità attraverso l’antropologia applicata” il quartiere di Veronetta è stato al centro di un progetto realizzato dai partecipanti all’evento scientifico con le associazioni del territorio.
Stefania Pontrandolfo, antropologa del dipartimento di Scienze umane dell’università di Verona e coordinatrice scientifica del convegno, ha così raccontato l’iniziativa nel quartiere di Veronetta. “Abbiamo ritenuto opportuno mettere in luce il lavoro sociale svolto dalle associazioni e dai collettivi che operano a Verona e nello specifico nel contesto variegato e complesso di Veronetta. Riconoscendo il ruolo svolto sul territorio dalla rete che dal basso opera a Veronetta, si è immaginato di co-costruire una narrazione del quartiere che possa mettere al centro lo sguardo delle associazioni che operano sul territorio.
Nello specifico si è immaginato di co-realizzare dei “percorsi” o “visite guidate alternative” all’interno del quartiere, per dare la possibilità ai partecipanti al convegno di avere un’idea dell’area di Veronetta attraverso lo sguardo delle associazioni. “Le strade, i monumenti, le stesse attività commerciali del quartiere – continua Pontrandolfo – raccontano storie che hanno connotato la vita di Veronetta, il suo farsi nel corso degli anni, la sua attuale configurazione. Storie che raccontino, con grande efficacia e attraverso le esperienzee i punti di vista delle associazioni sul territorio, le attività, le battaglie portate avanti, i presidi culturali costruiti e tutto il lavoro che ci sta dietro”.
I tre percorsi immaginati nel quartiere sono stati di tipo tematico e, ricollegandosi al tema della sostenibilità al centro del convegno, si sono proposti una declinazione attraverso tre principali direttrici:
Veronetta contro le discriminazioni: uno spaccato delle lotte effettuate nel quartiere per i diritti sociali e civili, le disuguaglianze di genere, la discriminazione xenofoba e razziale. Una valorizzazione della capacità di fare rete contro i processi di micro e macro di marginalizzazione. (Laboratorio Paratod@s; Circolo Pink).
Veronetta come spazio inclusivo: la capacità del quartiere di costruire accoglienza e la valorizzazione della sua diversità. Le attività politiche, sociali, ludiche e produttive che uno spazio complesso come Veronetta ha generato nel corso del tempo e il loro riflesso nella quotidianità del quartiere (Veronetta 129; Anpi Verona).
Veronetta e le culture dal basso: la storia culturale della città, le sue prospettive di futuro, la possibilità di una narrazione cittadina oltre gli stereotipi e la turistizzazione di massa. Una valorizzazione del lato di Veronetta che “produce” culture alternative alle narrazioni egemoniche della città (Gigi Piccoli; La Sobilla).
Credits: Adobe Stock