Favorire un dialogo con il grande pubblico sui temi della ricerca, del metodo scientifico e su altre tematiche etiche è stato l’obiettivo del PhD Day del dottorato in Neuroscienze, Scienze psicologiche, psichiatriche e Scienze del movimento dell’università di Verona. L’evento, tenutosi mercoledì 11 gennaio nell’aula T2 del Polo Zanotto, ha offerto la possibilità a 10 dottorande e dottorandi vincitori del “Science outside the Box Contest 2022” di presentare i propri progetti di fronte a un prestigioso gruppo di relatori, tra i quali spicca Michela Murgia, nota scrittrice, blogger, critica letteraria e commentatrice televisiva.
La playlist con le presentazioni dei progetti di ricerca di dottorande e dottorandi è disponibile al seguente link: https://www.youtube.com/playlist?list=PL4U4LydJPmo2Qti3NlpuJLIU-RnpXORXB
“Persone o funzioni: come agisce il potere in genere” è stato il titolo della relazione dell’autrice del romanzo “Accabadora”, vincitore dei premi Campiello, Dessì e SuperMondello. Nel corso dell’incontro sono intervenuti anche i rappresentanti istituzionali dell’ateneo scaligero, Alfredo Guglielmi, direttore della Scuola di dottorato, Corrado Barbui, direttore del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento, e Michela Rimondini, coordinatrice del corso di dottorato, per presentare il mondo della ricerca Univr. Anche Fabrizio Benedetti, massimo esperto in fisiologia e neuroscienze, ha partecipato all’evento spiegando quale sia il potere delle parole nel processo di cura attraverso il contributo dal titolo “Farmacologia e tossicologia delle parole”.
Il concorso “Science outside the Box Contest 2022” ha premiato i migliori video, prodotti tramite un formato ritagliato sulle esigenze informative della comunità, realizzati da dottorande e dottorandi per illustrare i propri studi con l’aiuto dei propri supervisori di dottorati, che li hanno affiancati nel dialogo con il pubblico presente.
I progetti delle dottorande e dei dottorandi vincitori del concorso.
“Rate of Force Development – Asimmetrie degli arti superiori: valutazioni attraverso contrazioni esplosive, massimali e submassimali” è il titolo del progetto realizzato da Samuel D’Emanuele sotto la supervisione di Federico Schena, docente di Scienze dello Sport. Il topic del lavoro è stato quello di analizzare il tasso di sviluppo della forza nelle contrazioni isometriche esplosive ripetute.
Mauro Nardon, aiutato, nel ruolo di tutor, da Matteo Bertucco, docente di Metodi e didattiche delle attività motorie, ha compiuto uno studio sulle fasi di pianificazione, esecuzione e apprendimento della fatica muscolare e dell’adattamento intitolato “Fatica muscolare ed apprendimento motorio: c’è una relazione?”, con l’obiettivo di controllare la postura durante lo svolgimento di esercizi fisici.
Le disfunzioni motorie e le patologie neurodegenerative come la Sla, Sclerosi laterale amiotrofica, hanno rappresentato il tema di ricerca del progetto sviluppato da Federica Virla e intitolato “Vescicole extracellulari da cellule staminali: un approccio terapeutico per le malattie neurodegenerative”. Il ruolo di supervisor del lavoro è stato rivestito da Raffaella Mariotti, docente di Istologia.
Lo studio scientifico delle funzioni cognitive e le relative regioni cerebrali nell’ambito delle neuroscienze cognitive è stato invece l’ambito di ricerca sul quale si sono concentrate Giorgia Parisi e il suo tutor accademico Silvia Savazzi, docente di Psicologia generale. Il titolo dell’elaborato finale è “Scoprire le dinamiche spaziotemporali dell’orientamento e riorientamento attenzionale per mezzo del fast optical imaging”.
“Esprimo. Un intervento biopsicosociale co-creato per promuovere la resilienza in giovani adulti che vivono con la Sclerosi Multipla”. Questo è il titolo del progetto di ricerca condotto da Silvia Poli sotto la supervisione di Michela Rimondini, docente di Psicologia clinica, e che ha avuto l’obiettivo di identificare i fattori psicosociali e comportamentali che migliorano o compromettono la salute.
Le malattie infiammatorie demielinizzanti del sistema nervoso centrale, come la sclerosi multipla, la malattia associata ad anticorpi anti-MOG e il disturbo dello spettro della neuromielite ottica, sono gli argomenti centrali della tesi proposta da Riccardo Orlandi nel lavoro di ricerca “Atrofia cerebrale e declino cognitivo della sclerosi multipla nella malattia associata ad anticorpi anti-MOG”. Alberto Gajofatto, docente di Neurologia, è stato il supervisore del progetto.
Sono l’epilessia, una patologia in cui l’attività elettrica cerebrale è fuori controllo, e le sue significative conseguenze cliniche i temi principali del lavoro di ricerca di Valentina Salari intitolato “Ruolo della plasticità sinaptica nelle encefalopatie epliettiche durante il sonno” e supervisionato Giuseppe Bertini, docente di Istologia.
Anche Francesca Mengoni ha elaborato un progetto basato sull’epilessia, intesa come una malattia neurologica caratterizzata da alterazioni dell’attività elettrica del cervello, cercando però di comprendere se in questa patologia abbia un ruolo rilevante il microbiota intestinale, un insieme di mille miliardi di microorganismi residenti nell’intestino umano. Il tutor della ricerca, intitolata “Il ruolo microbiota intestinale nella suscettibilità all’epilessia”, è stato Paolo Francesco Fabene, docente di Istologia.
Emanuele Pizzolla, in collaborazione con il tutor Mirta Fiorio, docente di Psicobiologia e Psicologia fisiologica, nell’elaborato “Attenuazione sensoriale e fatica” ha dimostrato come una bassa suscettibilità alla fatica indichi una attenuazione sensoriale normale, mentre un’alta suscettibilità alla stessa conduca ad una attenuazione sensoriale ridotta e questo può aiutare nella comprensione di malattie come la sindrome di Parkinson e la sindrome da fatica cronica.
“La telemedicina digitale per migliorare gli esiti di salute, sociali ed economici in pazienti con Disturbo Motorio Funzionale” è il titolo del progetto della dottoranda Francesca Salaorni, la quale è stata supportata nel proprio lavoro da Marialuisa Gandolfi, docente di Medicina fisica e riabilitativa. Il lavoro di ricerca è stato incentrato sull’analisi del Disturbo Motorio Funzionale come condizione fortemente disabilitante caratterizzata da sintomi funzionali potenzialmente reversibili.