Sabato 28 gennaio le Arance della Salute di Airc tornano nelle piazze italiane con il primo appuntamento dell’anno di sensibilizzazione e raccolta fondi. Le volontarie e i volontari distribuiranno arance rosse coltivate in Italia a fronte di una donazione e con i fondi raccolti Airc sosterrà il lavoro di circa 6 mila ricercatrici e ricercatori che lavorano per rendere il cancro sempre più curabile. Dei finanziamenti Airc da sempre beneficia anche l’università di Verona che per il 2023 ha ottenuto un totale di 1.217.212 euro a sostegno di 11 progetti di ricerca. Nello specifico, sono stati finanziati in qualità di investigator grant, ovvero progetti guidati da ricercatori affermati, Marco Cassatella, Aldo Scarpa, Davide Melisi, Claudio Bassi, Anna Savoia e Pasquina Marzola. A questi si aggiungono i progetti Italy post-doc di Michele Bevere e Chiara Musiu, nell’ambito del my first Airc grant Alessandra Fiore e Stefano Ugel e la start up Giusy Di Conza.
La salute nelle nostre mani. Lo scorso anno in Italia sono stati stimati 390.700 nuovi casi di tumore, 14.100 in più rispetto al 2020. Una ripresa che rischia di peggiorare se non si pone un argine agli stili di vita non salutari: secondo le ultime rilevazioni il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 2021.
Il claim della campagna “La salute nelle nostre mani” sintetizza l’impegno di Airc per sensibilizzare
i cittadini sull’importanza di compiere gesti concreti per la nostra salute, come lo stop al fumo,
un’alimentazione equilibrata, l’attività fisica e l’adesione agli screening raccomandati. “La prevenzione è uno dei principali strumenti per ridurre le probabilità di sviluppare un cancro ed è alla nostra portata ogni giorno. Se la diagnosi precoce permette di anticipare il momento in cui si scopre un tumore, altri semplici interventi consentono di contenere il rischio che alcuni tumori si presentino. Abitudini e comportamenti più salutari potrebbero evitare la comparsa di circa un tumore su tre.”, ricorda Federico Caligaris Cappio, direttore scientifico di Fondazione Airc per la ricerca sul cancro.