Dal 9 al 12 gennaio 2023 si è svolta la 16esima edizione della scuola invernale di dottorato in “Inequality and social welfare theory” nella sede distaccata di Alba di Canazei, organizzata dal dipartimento di Scienze economiche e dal dottorato in Economia e finanza.
Dopo l’ultima edizione di gennaio 2020, è ripartita l’organizzazione della scuola invernale. L’edizione 2023 ha coinvolto più di 60 studenti di dottorato e ricercatori a livello internazionale, grazie alla collaborazione con la University of Antwerp AIPRIL centre of excellence, il CEE-M Research Institute – University of Montpellier, CESifo (Center for Economic Studies and ifo Institute at University of Munich), la London School of Economics, International Inequalities institute, il LISER Luxembourg Institute of Socio-Economic Research e The Society for the Study of Economic Inequality, ECINEQ.
La Winter School rappresenta ormai da anni un punto di riferimento per la comunità di ricerca che si interessa all’analisi delle disuguaglianze economico-sociali sia dal punto di vista teorico che applicato. L’edizione 2023, dal titolo “Inequalities, social norms and migration”, ha toccato temi relativi alla valutazione delle disuguaglianze, alle loro determinanti, ed alle loro relazioni con norme sociali. Sono stati approfonditi i legami tra disuguaglianze e temi di politica, insorgenza di fenomeni di populismo e la relazione con fenomeni migratori.
I contributi di questa edizione hanno messo in luce la necessità, sempre più consolidata nelle ricerche, di concepire la disuguaglianza come un fenomeno multidimensionale, che va oltre la sola, seppure rilevante, distribuzione del reddito, ma che tocca dimensioni della vita degli individui che non possono essere direttamente espresse in termini monetari che contribuiscono a determinare le scelte e in definitiva il benessere degli stessi. Per esempio la presenza di una fitta rete di relazioni sociali ed economiche, l’integrazione degli individui nella società in cui vivono, la percezione delle possibilità di sviluppo personale e per la propria famiglia, la presenza o meno di discriminazioni di genere o etniche rappresentano elementi essenziali per lo crescita di una società e per fornire le basi per un più elevato benessere sia individuale che collettivo. Molte di queste dimensioni si sviluppano fuori dai mercati e attraverso meccanismi legati alle circostanze che influenzano la vita degli individui di cui le persone possono non essere responsabili direttamente, originando quesiti relativi alla equità e sostenibilità sociale delle distribuzioni di risorse e opportunità tra gli individui.
Alcune lezioni tenute presso la Winter School hanno dimostrato, attraverso solida evidenza empirica, come politiche che non hanno un obiettivo diretto di equità fiscale ma che riguardano norme sociali condivise da un paese, o da una comunità, possono comunque produrre effetti economici rilevanti. Per esempio ricerche recenti che hanno utilizzato dati amministrativi tedeschi e sfruttato discontinuità nel tempo nelle regole di assegnazione della cittadinanza, hanno mostrato come un allentamento delle restrizioni associate a queste regole abbia portato a benefici significativi relativi alle prospettive nel mercato del lavoro di alcuni gruppi svantaggiati, come giovani e donne ed abbiano contribuito anche a miglioramenti negli esiti in termine di istruzione per i giovani immigrati.
Spesso nel considerare l’impatto di determinati fenomeni sociali ed economici ci si sofferma ad osservare potenziali implicazioni immediate senza quantificarne gli effetti complessivi nel tempo. La ricerca economica teorica ed empirica mira invece a cogliere questi effetti. In base a dati storici è stato mostrato come un intensificarsi dei flussi migratori della popolazione con più elevate abilità può comportare importanti effetti positivi e redistributivi sul paese di origine nel medio periodo. Questi effetti originano dai ritorni economici e di conoscenze legati all’emigrazione e dalla capacità di rafforzare legami e “network” tra comunità. Tale evidenza circoscrive quindi il ruolo di politiche atte a contrastare il fenomeno del “brain drain” cercando di definire politiche che forniscano le basi per le opportunità di realizzazione personale nel paese di origine e la possibilità di beneficiare al meglio delle conoscenze maturate per effetto del fenomeno migratorio per i paesi coinvolti.
Dopo 16 edizioni, tanti studenti che avevano partecipato alle prime edizioni ora sono ricercatori affermati in prestigiose università o istituzioni internazionali e supportano l’iniziativa della scuola contribuendo come organizzatori o relatori. Ma quando ci si siede in aula siamo tutti studenti. Ci piace descrivere la scuola con le parole di uno dei docenti che hanno contribuito al progetto fin dalle prime edizioni, Alain Trannoy Professore di Economia presso Aix-Marseille School of Economics e direttore di ricerca all’École des hautes études en sciences sociales: “The Winter School represents well what University is: it is an overlapping generations institution, there are people of different age, gender, origin and they all learn from each others”.
La versione aggiornata del programma dell’edizione 2023 e delle edizioni precedenti è disponibile al sito http://linux2.dse.univr.it/it/. L’iniziativa della Winter School rientra nel progetto di internazionalizzazione del dipartimento di Scienze Economiche, si integra all’interno del recente progetto “Dipartimento di Eccellenza 2023-2027 finanziato dal MUR”, e ne qualifica la visibilità in ambito Europeo. La scuola è un’azione che mira a divulgare la conoscenza scientifica di frontiera nelle scienze economiche e nella valutazione economica di politiche pubbliche, che mirano a produrre evidenza empirica in supporto agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile 1, 3, 5, 10 dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Francesco Andreoli e Claudio Zoli, docenti del dipartimento di Scienze economiche