Una riflessione sul valore della Costituzione in occasione del 75esimo anniversario dell’introduzione della Carta. È stato questo il tema del terzo talk dell’iniziativa Together Green Week di mercoledì 30 maggio, tenutosi nel chiostro del Polo Zanotto, dal titolo “La costituzione repubblicana: 75 anni dopo. Un viaggio nella storia della costituzione italiana, le cui recenti modifiche dell’art. 9 del 2022 sulla tutela dell’ambiente ne ribadiscono l’attualità”. L’Incontro è stato promosso dai dipartimenti di Culture e civiltà, Scienze giuridiche e dal Center for European Studies.
“Ho proposto quest’evento partendo dalla considerazione che, paradossalmente, nel nostro ateneo non si parla della centralità della costituzione e, quest’anno, in occasione del 75esimo anniversario dell’introduzione della carta, mi sembrava doveroso non fare passare questa ricorrenza inosservata” ha spiegato il moderatore dell’evento Renato Camurri, docente di Storia contemporanea all’università di Verona. “Al centro dell’incontro vi è il processo storico della nascita della carta e la forma che ha assunto e come dietro la carta ci sia stato anche un lavoro di alta mediazione tra le componenti politiche che sono state fondamentali nella discussione dentro l’assemblea costituente”.
Angelo Ventrone, docente di Storia contemporanea all’università di Macerata, è intervenuto con una riflessione dal titolo “Dalla Resistenza alla Repubblica”. “C’è un legame forte tra resistenza e costituzione. La Resistenza è stata un momento in cui forze di diverso orientamento politico e ideologico si sono alleate per combattere quelli che in quel momento si erano presentati come i nemici della libertà, come i fautori di uno stato totalitario. Da quest’alveo comune è nata la nostra Costituzione, che riunisce i diritti civili, politici e sociali e li mette insieme” ha spiegato Ventrone, che ha poi aggiunto “Nell’articolo 3 lo stato è al servizio del cittadini, l’esatto contrario di quello che era accaduto durante il regime fascista, quando lo stato poteva liberarsi del cittadino se l’avesse ritenuto un ostacolo”.
Ospite del talk anche Daniele Butturini, docente di Diritto costituzionale in ateneo, che ha analizzato il progetto politico della Costituzione e la sua attuazione sotto l’aspetto giuridico. “La Costituzione repubblicana è innanzitutto una legge, quindi una prescrizione. Al tempo stesso è anche un progetto politico. La prima parte della costituzione concerne principi fondamentali di convivenza e diritti essenziali. Rispetto all’attualità però c’è un aspetto problematico, la costituzione ha una cifra peculiare: obbliga i poteri pubblici a determinati obiettivi che devono consistere nella trasformazione di rapporti economici e sociali, per perseguire la tutela dei diritti sociali e l’uguaglianza sostanziale” ha illustrato Butturini. Il giurista ha poi aggiunto una riflessione personale. “Negli ultimi trent’anni questo progetto politico è in grave crisi per ragioni di economia globale, l’assenza dei partiti che hanno contribuito a redigere la costituzione. L’effettività di quel progetto politico grava dunque sulle spalle dei poteri di garanzia, capo dello stato e corte costituzionale. La politica pare che non abbia più l’intenzione di attuare quel progetto politico. Si continua a parlare di cambiare la seconda parte della costituzione, quella sulla forma di governo e sui rapporti tra governo e parlamento, ma non si parla di cambiare quella forma di governo per tutelare e realizzare la prima parte. Dobbiamo chiederci dunque se quel progetto politico è ancora ritenuto effettivo e valido dalle forze politiche attuali”.