In occasione del congresso Iasgo 2023 la redazione di Univrmagazine ha intervistato Alfredo Guglielmi e Michele Milella rispettivamente presidente e co-presidente del congresso.
Professor Guglielmi, quali sono le principali novità riguardo i recenti sviluppi in oncologia chirurgica?
Nel corso del convegno si parlerà dell’applicazione di nuove tecnologie alla chirurgia oncologica per renderla più efficace e meno invasiva migliorando i risultati postoperatori e di sopravvivenza; degli approcci chirurgici mini-invasivi come la laparoscopia che è ormai applicata in tutte le specializzazioni come ad esempio la chirurgia colo-rettale, gastro-esofagea, pancreatica ed epatica e la chirurgia robotica che amplia gli orizzonti terapeutici e promuove un recupero precoce. Ci si confronterà anche sulla miglior preparazione e valutazione preoperatoria con l’ausilio di presidi di intelligenza artificiale, ricostruzione tridimensionale e strumenti all’avanguardia.
Oggi la chirurgia oncologica è anche parte attiva della ricerca. Alla Iasgo 2023, discuteremo i recenti sviluppi in oncologia chirurgica per migliorare la cura del paziente e gli standard di qualità. L’approccio laparoscopico e robotico minimamente invasivo sta portando a risultati postoperatori migliorati e tecniche chirurgiche innovative aprono nuove prospettive per il trattamento delle malattie gastrointestinali. Inoltre, i moderni strumenti operativi e dispositivi biomedici aumentano la sicurezza e l’affidabilità della chirurgia. Anche la biologia molecolare e la biotecnologia stanno rivoluzionando la medicina. La gestione dei cancri sta cambiando con la caratterizzazione dei profili biologici molecolari del tumore. Il futuro della medicina sta prendendo sempre più forma con le ultime scoperte in genetica che consentono nuove direzioni promettenti nelle terapie oncologiche.
Si stanno facendo progressi nello sviluppo di terapie molecolari mirate. La medicina di precisione mira a progettare e ottimizzare il percorso per la diagnosi precoce, valutare la prognosi e personalizzare gli interventi terapeutici. Inoltre, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono ora predire con successo il rischio di tumori e malattie gastrointestinali.
Quanto è importante la formazione e l’aggiornamento per i medici che operano in questo ambito?
La formazione è indispensabile per chi opera in questo ambito. Un medico che si aggiorna è un professionista affidabile, appassionato del suo lavoro, e attento alle proprie competenze. Il miglioramento delle cure e dell’assistenza sanitaria che una comunità è in grado di mettere in atto è legato ai continui progressi nei campi dell’innovazione tecnologica e della ricerca medico-scientifica. Viene da sé che l’aggiornamento continuo dei medici e degli altri operatrici e operatori sanitari gioca in questo processo un ruolo cruciale.
L’innovazione tecnica sia chirurgica che oncologica medica è incalzante perciò è necessaria la formazione continua di tutti. Questo congresso rappresenta una preziosa opportunità di confronto e aggiornamento multidisciplinare.
Professor Milella, come sta cambiando il trattamento dei tumori alla luce della medicina traslazionale?
Una rivoluzione che è iniziata e che stiamo vivendo con successo è rappresentata dalle nuove forme di terapia dei tumori non più tanto legate alla sede anatomica e all’istologia, quanto alla caratterizzazione genetica. La terapia personalizzata tiene conto del profilo molecolare del tumore.
Geneteca medica, immunoterapia e nanotecnologie sono i campi maggiormente studiati per affrontare le nuove sfide terapeutiche. I progetti di ricerca e le nuove terapie mediche e chirurgiche dell’università di Verona sono riconosciute a livello nazionale e internazionale e saranno oggetto di dibattito al prossimo congresso Iasgo.
Qual è l’esempio che vuole portare il neonato dipartimento in Ingegneria della Medicina dell’innovazione (Dimi)?
Il nuovo dipartimento promuoverà la didattica e la ricerca nell’ambito della progettazione e applicazione di sistemi tecnologici per la medicina di innovazione e per gli altri settori a questo collegati. Il Dimi sarà caratterizzato per una forte vocazione multidisciplinare, trasversale alla classica ripartizione della conoscenza in rigidi settori scientifico disciplinari. Tra le principali aree di interesse la Robotica biomedica, la Medicina di precisione, la Bioingegneria, l’Intelligenza artificiale in Medicina, la Medicina rigenerativa e l’Innovazione nella ricerca clinica e metodologica. Il neonato dipartimento vuole puntare sulla collaborazione e integrazione tra diverse competenze e professionalità che operano nel campo della medicina per offrire nuove proposte e trovare soluzioni alternative e attuali.
Il Dimi ha voluto mettere insieme ingegneri, fisici medici, giuristi e filosofi per poter elaborare progetti e attività di ricerca di bioingegneria, ingegneria e fisica applicata alla sanità. E una sfida che abbiamo lanciato a fronte di un progresso tecnologico incalzante che pone inoltre delle nuove questioni giuridiche ed etiche da affrontare.
Qual è il ruolo delle associazioni dei pazienti oncologici?
Le associazioni offrono un supporto indispensabile alla comunità delle e dei pazienti e alle loro famiglie attraverso la condivisione di esperienze e fornendo consigli su problematiche comuni a chi affronta un certo tipo di percorso terapeutico. Inoltre, le associazioni colmano alcuni specifici bisogni informativi offrendo un bagaglio di conoscenza diverso e complementare a quello medico-istituzionale, i cui risvolti socio-sanitari stimolano la ricerca e sensibilizzano la comunità. La malato e il malato che devono affrontare o hanno affrontato un percorso di cura oncologico trovano nell’ambito dell’associazione dei pazienti un valido supporto di natura sia sociale che psicologica che favorisce il processo di consapevolezza e la capacità di autodeterminazione, punti di forza indispensabili nella lotta ai tumori.
Sara Mauroner