Il dipartimento di Neuroscienze biomedicina e movimento e quello di Biotecnologie sono 2 dei 12 promotori dei progetti che si sono aggiudicati i fondi stanziati dalla Fondazione Cariverona attraverso il bando “Ricerca & Sviluppo” che ha come obiettivo la creazione di progetti che coniughino il bisogno di innovazione delle imprese e le competenze dei centri di ricerca, imboccando però la strada della transizione ecologica.
Il primo dipartimento a cui è stata assegnata una parte dei fondi stanziati è quello di Neuroscienze biomedicina e movimento per un totale di 100.000 euro, con la collaborazione dell’azienda Bonferraro (gruppo Smeg). L’obiettivo è quello di mettere a punto la formulazione di un detergente nanofluido ecologico e giungere all’implementazione di analisi microbiologiche per abbattere l’impatto ambientale di termodisinfettori per dispositivi biomedicali
Il team interdisciplinare che ha reso possibile questo progetto è formato da Maria Teresa Valenti, Giovanni Malerba e Donato Zipeto del dipartimento di Neuroscienze, da Luca Dalle Carbonare del dipartimento di Ingegneria per la medicina di innovazione, da Chiara Leardini del dipartimento di Management e da Massimiliano Perduca del dipartimento di Biotecnologie.
L’altro dipartimento ad aver ricevuto un importo di 100.000 euro è quello di Biotecnologie, in collaborazione con la Società agricola F.lli Tedeschi Srl di Pedemonte di Valpolicella. Oggi il settore vitivinicolo è responsabile dell’1,3% delle emissioni totali di gas serra in Italia. Il progetto Wine-Cap mira a ridurne l’impronta ecologica dimostrando la fattibilità e i vantaggi del sequestro biologico della CO2 emessa dalla fermentazione, utilizzandola per la crescita di microalghe. Questi organismi hanno un’alta efficienza fotosintetica e un rapido tasso di crescita: garantiscono quindi un’elevata capacità di cattura della CO2. Gli scarti (vinacce, fecce) e gli effluenti del processo di vinificazione verranno utilizzati come fonte di nutrienti per la loro crescita, riducendo così il consumo energetico e l’impatto ambientale. La biomassa ottenuta sarà valorizzata in biostimolanti da utilizzare in un approccio circolare. Il progetto migliora quindi la sostenibilità delle aziende e dà loro l’opportunità di etichettare i prodotti come rispettosi della natura, con un bilancio di carbonio neutro.
Ad occuparsi di questo progetto sono Davide Slaghenaufi, Stefano Cazzaniga, Anita Zamboni del Dipartimento di Biotecnologie, Claudia Bazzani del dipartimento di Management, F.lli Tedeschi (Pedemonte di Valpolicella VR) ed Orion wines (Lavis, TN).
“Siamo convinti che l’unico modo per rispondere alle sfide dell’attuale crisi climatica – spiega Alessandro Mazzucco, presidente della Fondazione – sia puntare sulla ricerca scientifica. I risultati dei progetti sviluppati nelle università devono essere facilmente applicabili anche dalle imprese e generare un impatto positivo su tutto il tessuto produttivo”. Il bando mira così a tenere insieme la dimensione ambientale ed economico-sociale della sostenibilità: “Spesso crescita economica e tutela del territorio sono state considerate in contrapposizione: noi invece pensiamo che l’innovazione riesca a riconciliarle in una visione armonica di progresso, che fa bene all’ambiente e non esclude nessuno”.
Sara Mauroner
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