Martedì 30 gennaio nella biblioteca Vanzetti di Palazzo Giuliari si è tenuto l’incontro finale del progetto “Conoscere Mi/Ti Rispetto” dedicato alle matricole, iniziativa per la diffusione di una cultura dell’accettazione delle differenze attraverso l’attenzione, il rispetto e la non violenza in ateneo e sul web, arrivata alla sua seconda edizione.
A partecipare all’evento la responsabile dell’Unità operativa Comunicazione visiva Univr Chiara Antonioli, la psicologa e ricercatrice del dipartimento di Scienze umane Federica De Cordova e la delegata del Rettore alla Comunicazione e rapporti istituzionali Nicoletta Zerman, oltre agli studenti che hanno preso parte all’iniziativa.
“L’obiettivo dell’università di Verona – spiega la Zerman – è creare, attraverso “Conoscere Mi/Ti rispetto”, occasioni di incontro e confronto costruttivo sui temi del rispetto e della non violenza, in modo da poter identificare gli strumenti utili per affrontare insieme questi temi”.
“L’idea è quella di creare un laboratorio permanente di idee che siano legate al tema del rispetto e della non violenza. – ha aggiunto la Antonioli – Sono contenta di affermare che in questi due anni di iniziativa siamo riusciti ad ottenere dei risultati anche se a piccoli passi”.
L’evento è stato finalizzato proprio a creare un dibattito sui temi dell’indifferenza, del rispetto e dell’uguaglianza di genere, nonché a fare un resoconto di tutte le iniziative portate avanti durante i due anni di campagna di sensibilizzazione, quali la serie di podcast e il progetto fotografico sul tema della gentilezza.
Ad aprire l’incontro è stato l’intervento di Morris Marranzano, studente coinvolto nella prima edizione del progetto, che ha introdotto il tema dell’indifferenza sociale attraverso la serie di podcast prodotti insieme ad altri studenti che hanno partecipato all’iniziativa.
“Ogni podcast è uno scrigno di informazioni che vengono divulgate alla comunità – ha affermato Morris – e che consentono di riflettere a fondo su una tematica. È un atto piccolo e semplice, ma la lotta all’indifferenza è fatta di piccoli atti che fanno la differenza, come aiutare una persona in difficoltà nelle semplici azioni quotidiane.”
L’incontro è proseguito con l’intervento della psicologa e ricercatrice del dipartimento di Scienze umane Federica De Cordova, che insieme ai presenti ha individuato le parole chiave più rappresentative del progetto, quali volontà, salute mentale, consapevolezza, unione, vita, sostegno, aiuto, rabbia, barriere culturali, identità e differenze, tutti temi trattati durante gli incontri dell’iniziativa e che si sposano con la campagna di sensibilizzazione al rispetto di cui si fa promotrice.
“Il rispetto è uno dei fondamenti affinché si possa vivere nel benessere, nella salute e nella giustizia – ha dichiarato la De Cordova – e non si costruisce nelle relazioni reali o virtuali, ma lo si fa momento per momento, senza mai darlo per scontato. In questo senso trovo interessante aver toccato il tema dell’indifferenza, l’altra faccia del rispetto ed uno dei più grossi ostacoli al suo raggiungimento. Bisogna combattere l’idea che l’altro o l’altra non mi riguardi e lavorare in sinergia per costruire una società e una cultura basata sul rispetto reciproco.”
A chiudere l’evento è stata la proiezione del cortometraggio “Gender Space Life” che si è focalizzato sul tema dello spazio e dell’uguaglianza di genere, raccogliendo le testimonianze di diverse donne sulla sicurezza del loro quartiere e su esperienze di abuso di cui sono direttamente o indirettamente testimoni. L’incontro si è chiuso con un confronto su quelli che sono i passi che bisogna ancora fare per costruire una società che si basi sul rispetto reciproco e sull’uguaglianza di genere, combattendo l’indifferenza, la violenza e la discriminazione in qualsiasi forma o su qualsiasi piattaforma queste si manifestino.
Roberta Dini