“L’inaugurazione dell’Anno Accademico è l’occasione con la quale la Comunità universitaria si riunisce per riflettere su sé stessa, fare un bilancio del lavoro svolto e confermare o correggere la strada ancora da percorrere”. Con queste parole il magnifico rettore Pier Francesco Nocini, nella mattinata del 22 marzo, ha inagurato il 41esimo anno accademico dell’Università di Verona. “Una comunità aperta, inclusiva, ricca di entusiasmo e di eccellenze – ha aggiunto il rettore – siamo oltre 30 mila tra studentesse e studenti, insieme a dottorande e dottorandi, assegnisti, specializzandi e borsisti, arricchita dalle competenze di 835 docenti e 833 tra dirigenti, personale tecnico amministrativo e personale impegnato nella formazione linguistica”.
Dopo l’esecuzione del “Gaudemus igitur”, inno delle università, sono intervenuti Francesca Flori, presidente del Consiglio studentesco e Valerio Paiusco, rappresentante senior in Senato accademico del personale tecnico amministrativo di ateneo.
A seguire, sul palco del polo Zanotto, ha preso la parola la vice presidente della Regione Veneto, Elisa de Berti.
Presenti alla cerimonia inaugurale numerosi rappresentanti istituzionali del territorio e del mondo accademico italiano. Ospite Imas Yevgeniy, magnifico rettore della National University of Ukraine on Physical Education and Sport di Kiev che ha inviato un messaggio alla comunità accademica italiana.
A tenere la lectio magistralis è stato Paolo Benanti, unico membro italiano del Comitato sull’intelligenza artificiale delle Nazioni Unite e docente alla Pontificia università Gregoriana e consigliere di Papa Francesco sui temi dell’IA e dell’etica della tecnologia. Benanti è stato introdotto da Alessandro Farinelli, direttore del dipartimento di Informatica, che ha sottolineato la centralità di questi temi per l’Università di Verona in ambito di didattica e di ricerca.
Ospite d’eccezione il regista, sceneggiatore, attore e produttore Giuseppe Fiorello che ha ricevuto la laurea honoris causa in “Editoria e giornalismo”. A introdurre la lectio sono stati il direttore del dipartimento di Culture e civiltà Arnaldo Soldani che ha esposto le ragioni del conferimento del titolo accademico, e Alberto Scandola docente di Cinema, fotografia e televisione di ateneo che ha tenuto la laudatio.
Dopo aver ricordato la recente visita all’ateneo di Michela Murgia, il rettore Nocini ha attribuito l’attestato di benemerenza alla memoria della scrittrice e critica letteraria.
L’intervento del magnifico rettore Pier Francesco Nocini
“Dal primo ottobre del 2019 ad oggi, i corsi di studio sono passati da 63 a 81, con un notevole investimento sui corsi interateneo, che ho personalmente pensato e realizzato grazie all’aiuto dei miei delegati, in collaborazione con le realtà accademiche che hanno creduto in questi progetti. Ricordo l’Università di Trento, di Modena e Reggio Emilia e di Bolzano.Siamo certi che queste collaborazioni tra Atenei siano la strada maestra per intendere un nuovo modo di fare accademia.
Per il prossimo anno accademico, arriveremo a 91 corsi, quindi 28 corsi di laurea in più attivati nei cinque anni del mio mandato, nonostante due anni e mezzo di pandemia. Tra i corsi previsti, il prossimo anno accademico partirà il nuovo corso di laurea magistrale in Medicina e chirurgia a indirizzo ingegneristico, pensato con lo scopo di formare futuri medici con competenze adeguate anche sotto il profilo tecnologico e scientifico. Tutto questo grazie anche alla collaborazione con l’ospedale Ircss Sacro Cuore di Negrar, che ci sta in parte supportando economicamente nel reclutamento di nuovi docenti.
Desidero richiamare la vostra attenzione sugli interventi che abbiamo realizzato con riferimento ai temi di maggiore interesse per le studentesse, gli studenti e le loro famiglie. Abbiamo portato da 22.000 a 27.000 euro la soglia della no tax area e, come promesso lo scorso anno, questa misura sta consentendo a 8.223 studentesse e studenti di frequentare l’anno accademico in corso senza tasse universitarie. Un impegno straordinario e positivo che sta garantendo il diritto allo studio a fasce sempre più ampie di giovani. Per l’Ateneo si è trattato di un investimento di oltre 1 milione di euro. Abbiamo risolto anche il problema delle borse per il diritto allo studio. Abbiamo riconosciuto, per l’anno accademico 22-23, ulteriori 524 borse e per il 23-24 siamo riusciti a coprire un totale di 1684 posizioni in graduatoria, che a dicembre erano 1246. Se arriveranno ulteriori fondi da parte del Ministero e della Regione Veneto, procederemo con nuovi scorrimenti della graduatoria. Grazie alla costante e proficua collaborazione con l’Esu di Verona abbiamo assicurato il posto alloggio a studentesse e studenti aventi diritto per merito e reddito che ne hanno fatto richiesta. Non ultimo, grazie all’accordo tra Coldiretti ed Esu per la mensa a km zero, abbiamo migliorato sensibilmente la qualità dei servizi di ristorazione e oggi gli utenti delle mense di Ateneo risultano in continua crescita. Sempre in collaborazione con l’Esu e con la Curia di Verona è stata presentata al Mur la richiesta di finanziamento del progetto per la realizzazione di altri 130 posti letto in via Don Nicola Mazza e per questo ringrazio il Vescovo di Verona, Domenico Pompili.
Abbiamo aumentato l’attenzione per studentesse e studenti con disabilità, attraverso servizi di tutorato specializzato e assistenza, spazi dedicati come quello del Teatro a rotelle, un sistema di way-finding e navigazione indoor, per facilitare gli spostamenti all’interno delle strutture di Ateneo.
La sinergia con il territorio è parte integrante del nostro “essere Università”, pienamente inserita nel contesto in cui opera, con le sue competenze, idee e risorse. Per quanto concerne il trasferimento al tessuto industriale, le attività dell’Ateneo sono state animate dalla volontà di realizzare un dialogo costruttivo con le realtà produttive del territorio. Ecco alcuni esempi significativi di realizzazione delle progettualità Pnrr che riguardano il trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese: Inest, Mnesys e Perfetto. Il nostro Ateneo, a partire dal 2020, ha investito significative risorse per sostenere il lavoro delle ricercatrici e dei ricercatori: circa quattro milioni di euro per favorire, tramite bandi interni, la realizzazione di progetti di ricerca inter-dipartimentali e risorse per il rinnovo delle attrezzature dei nostri Centri di ateneo.
A ciò si aggiungono gli importanti investimenti relativi alle borse di Dottorato di ricerca, resi possibili dagli stanziamenti di Ateneo, dai finanziamenti del Mur e dai contributi dell’Ospedale Ircss Sacro Cuore di Negrar e della Fondazione Cariverona. La qualità della nostra ricerca e dei nostri progetti è testimoniata anche dai risultati raggiunti nelle selezioni Pnrr, che, con 17 progetti, porteranno alla nostra Università risorse per oltre 30 milioni di euro.
A oggi, il totale degli utili di esercizio realizzato è stato pari a circa 9 milioni di euro e, grazie a cofinanziamenti nei bandi per l’edilizia, emanati dal Mur, abbiamo ottenuto ben 18 milioni di euro. Ricordo la Palazzina di Cà Vignal 3, già inaugurata, e quella del Biologico 3 il cui cantiere a Borgo Roma sta procedendo speditamente. Tra i progetti ormai ultimati, in corso di realizzazione, o che saranno avviati a breve, siamo stati in grado di effettuare un piano di riqualificazione e sviluppo edilizio con investimenti per oltre 56 milioni di euro.
L’Università di Verona sta aiutando in modo significativo il territorio nell’affrontare le grandi e molteplici sfide che ci attendono. Pensiamo a tematiche come quelle etiche, giuridiche, politiche, economiche, sociali, culturali, la lotta alle malattie e ai tumori, da realizzarsi anche grazie alle nuove tecnologie digitali e all’intelligenza artificiale in sinergia con la nostra Azienda ospedaliera e con la Ulss 9 Scaligera”.
Roberta Dini