Un’occasione di riflessione per studiose e studiosi, studentesse e studenti, addetti ai lavori e quanti interessati a comprendere alcune delle principali dinamiche del lavoro. Così si può riassumere l’evento di giovedì 18 aprile “Il lavoro e le sue qualità”, al Polo Zanotto, che prende spunto dalle riflessioni condivise fra l’università di Verona e l’Inapp, Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche. La prima parte è stata dedicata a delineare il contesto del cambiamento, a partire da evidenze empiriche di diversa fonte, e la seconda a riflettere sull’apporto di differenti discipline che possono fornire un contributo interpretativo alla lettura dei processi in atto.
L’incontro è stato aperto da Giorgio Gosetti, docente in Sociologia dei processi economici del lavoro, e Tiziana Canal, ricercatrice Inapp. “Questa giornata deve essere di riflessione sui contenuti metodologici per capire come si lavora”, ha esordito Gosetti. “Dal seminario del 2014 “Oltre il decent work” abbiamo iniziato a studiare la qualità del lavoro determinata su dimensioni economiche, ergonomiche, di complessità, di controllo e di autonomia affinché ci si concentrasse sull’impatto verso le persone. Il mutamento in atto, a livello internazionale, interessa i modelli regolativi e organizzativi e i contenuti delle attività, attraversati dai processi dell’innovazione tecnologica e digitale, e ci propone il consolidamento di alcune tendenze e l’emersione di situazioni inedite”.
La prima parte Ricostruire lo scenario è stata coordinata da Massimo De Mincis, ricercatore Inapp, e sono intervenuti Annarosa Pesole, ricercatrice per l’Organizzazione internazionale del lavoro, Ilo, che ha spiegato come gli algoritmi siano utili per aiutare la forza lavoro e valutare gli elementi pratici, Matteo Sostero, ricercatore di Eurofound, che ha spostato il focus sulla domanda di competenze nel mercato del lavoro, e Alessandro Somai, ricercatore di Extreme, che si è espresso sulla qualità del lavoro nel web e nei social media italiani.
Nella seconda parte, intitolata Individuare chiavi interpretative interdisciplinari, coordinata da Anna Carreri, docente in Sociologia dei processi economici del lavoro in ateneo, hanno preso parola Maria Enrico Virgillito, docente associato di Economia politica della scuola superiore Sant’Anna, che ha riflettuto sulla dimensione di tipo sociale rispetto ad una aspettativa di una de gerarchizzazione, Alberto Mattei, docente di Diritto del lavoro all’ateneo scaligero, che ha posto le modalità di lettura toccate come sfide da affrontare, e Ilaria Possenti, docente di Filosofia politica dell’università di Verona, che ha ritenuto sottorappresentati le dimensioni di controllo e autonomia che servirebbero a ragionare di più su luoghi e relazione oltre che ai soli individui.
Samuele Maina, tirocinante Univerona news