Prosegue l’impegno per aumentare la sicurezza in autostrada e contrastare i traffici illeciti sui mezzi in transito. Grazie alla collaborazione tra Società Autostrada del Brennero spa e il Centro di Scienze della sicurezza e della criminalità delle università di Verona e di Trento, sono in fase di sviluppo tre nuovi prototipi che permetteranno controlli ancora più efficaci sui 314 chilometri della A22. Dopo una fase di test, i tre prototipi potranno presto essere adottati per il controllo della rete autostradale dal Brennero a Modena.
“Le attività del Cssc – spiega Roberto Flor, docente del dipartimento di Science giurigiche e che fa parte del centro interateneo – ruotano intorno a un modello innovativo di collaborazione tra mondo della ricerca e della formazione e mondo delle istituzioni e delle aziende, per rispondere alle moderne sfide della sicurezza in tutti suoi ambiti di applicazione. Questi prototipi ne sono un esempio concreto”.
Messo a punto grazie all’impiego di tecnologie avanzate, il primo prototipo è uno scanner radio compatto, utilizzabile sia in ambiente indoor che outdoor, capace di identificare carichi sospetti ed eventuali doppi fondi. Ideale per agevolare l’attività di controllo delle forze dell’ordine perché permette l’ispezione rapida dei veicoli stradali.
Anche gli altri due prototipi possono essere agevolmente impiegati nel contrasto ai traffici illeciti: si tratta di due esemplari di spettrofotometro, uno strumento scientifico che viene utilizzato per misurare l’assorbimento di luce di una soluzione chimica o di un materiale a diverse lunghezze d’onda. Sono utili, in questo caso, per effettuare analisi rapide di carburanti e olii minerali di contrabbando sui mezzi in transito. Supportati da algoritmi di intelligenza artificiale, i due prototipi consentono un’analisi veloce, senza bisogno di supervisione. Un aspetto che permette di ridurre sensibilmente i tempi di ogni controllo. Grazie agli spettrofotometri si hanno informazioni immediate sulla natura del prodotto intercettato, per determinare se sia idoneo alla carburazione e quindi se sia soggetto o meno ad accisa. I due spettrofotometri saranno pronti e completamente operativi entro settembre, mentre per il radar l’operatività è prevista entro novembre dopo una fase di addestramento all’uso da parte della Guardia di finanza.
Lo sviluppo e la prossima adozione dei tre nuovi strumenti sono stati formalizzati attraverso la firma di due nuove convenzioni che vanno a integrare e a dettagliare l’accordo quadro del 2021 tra Società Autostrada del Brennero Spa e il centro di ricerca interateneo, specializzato in questioni riguardanti il contrasto alla criminalità e ai traffici illeciti anche grazie all’apporto delle nuove tecnologie. Un accordo che si inseriva nell’ambito del più ampio Protocollo d’intesa firmato nel 2019 tra l’Università di Trento, il Comando regionale della Guardia di Finanza del Trentino Alto-Adige, la Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Trento e la Procura regionale presso la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per il Trentino-Alto Adige/Südtirol,
Quella con Società Autostrada del Brennero Spa è una collaborazione strategica perché riguarda il controllo dei mezzi su un tratto autostradale di grande importanza logistica e commerciale per il territorio nazionale che attraversa, da nord a sud, quattro regioni: Trentino-Alto Adige, Veneto, Lombardia ed Emilia-Romagna. Solo nel 2022, l’Autostrada del Brennero ha assistito a un forte incremento dei volumi del traffico, sia di veicoli leggeri, sia di quelli pesanti, con oltre 5 miliardi di veicoli per chilometro (contro i 4,3 dell’anno precedente). Ma l’asse del Brennero è anche una delle principali rotte utilizzate dai trafficanti per introdurre le tipologie più svariate di merci illegali: da carburanti e olii minerali di contrabbando, a prodotti contraffatti come le sigarette, fino al traffico di esseri umani e di migranti.
Il Centro di Scienze della Sicurezza e della Criminalità è stato costituito nel febbraio 2021 dall’Università di Trento e dall’Università di Verona. Si occupa di identificare, analizzare, prevenire, mitigare, gestire, comunicare e comprendere i rischi connessi alla sicurezza, e di studiare le scienze dell’intelligence applicabili nei più diversi contesti istituzionali, economici e sociali. L’obiettivo del Centro è garantire un confronto costante tra ricercatori e istituzioni pubbliche, grandi aziende e altri attori della sicurezza, favorendo anche lo scambio di esperienze e buone prassi. Le attività ruotano intorno a un nuovo modello di collaborazione tra mondo della ricerca e della formazione e mondo delle istituzioni e delle aziende, per rispondere alle moderne sfide della sicurezza in tutti suoi ambiti di applicazione.