Il Festival di Tocatì è un luogo di gioco ma anche di incontri, di studi e di riflessioni. Quest’anno lo è stato ancor di più per il suo spostamento nel quartiere di Veronetta dove il Polo Santa Marta ha ospitato numerose attività.
Univr e Tocatì hanno voluto collaborare per garantire la difesa dei giochi e delle attività ludiche, importanti tradizioni culturali su tutto il territorio italiano, tema della ventesima edizione del Festival. Questo grazie all’organizzazione di due tavole rotonde, all’interno del polo universitario di Santa Marta nella giornata di venerdì 13 settembre.
La prima, “Politiche culturali: patrimonio vivente e società civile”, ha sancito l’importanza del gioco, in quanto attività libera e spontanea ed elemento cardine del patrimonio culturale di ogni società. Sono anche state presentate le politiche culturali di Regione Veneto e Regione Lombardia in questo settore. Introdotta dai saluti istituzionali di Giuseppe Giacon, vicepresidente dell’Associazione giochi antichi (Aga), Olivia Guaraldo, delegata del Rettore per il public engagement, Marta Ugolini, assessora alla cultura del Comune di Verona e Leandro Ventura, direttore dell’Istituto centrale patrimonio immateriale, ha avuto come ospiti Faustra Bressani, della Direzione Beni, attività culturali e sport della Regione Veneto, Agostina Lavagnino, responsabile dell’archivio di Etnografia e storia sociale della Regione Lombardia, Gabriele Desiderio, responsabile dei progetti della Proloco, Vincenzo Santoro, responsabile di Cultura e turismo per l’Associazione nazionale comuni italiani, e Arno F. G. Beunen, dal Belgio.
Nel secondo incontro dal titolo “Documentare il patrimonio vivente – educare”, sono state presentate alcune antiche tradizioni ludiche della penisola, anche grazie a dei cortometraggi. Dai trampoli di Schieti al gioco esclusivamente femminile delle bije di Farigliano, passando per il lancio del formaggio maiorchino del quartiere messinese di Novara di Sicilia e i tipici giochi veneti, come lo s-cianco veronese, il to’ vegna bellunese e la voga veneziana. Dopo l’introduzione di Giacomo Mormino, docente di Filosofia poltiica dell’università di Verona, Diego Caloi, responsabile dell’Area educazione dell’Aga, Elisa la Paglia, assessora alle politiche educative e scolastiche del comune di Verona e Laura Donà, già coordinatrice dirigenti tecnici per il Veneto, i giochi sono stati presentati da Massimiliano Sirotti, assessore alla pubblica istruzione del Comune di Urbino, Giancarlo Tavella, presidente dell’”Associazione birilli di Farigliano – gioco delle bije”, Angela Puglisi, referente Tocatì per il lancio del maiorchino, e Sofia Scomparin e Greta Torresani, che hanno presentato il video sui tradizionali giochi veneti.
A chiudere l’evento Thomas Mouzard, della Direzione generale dei patrimoni del ministero francese della Cultura, che ha presentato l’associazione francofona Sporsero che ha lo scopo di salvaguardare le attività di gioco dei protettorati francesi d’oltremare.
Alberto Pozza – tirocinante Univerona News