“Italian soft-power in the world” è il convegno che lunedì 14 ottobre, nell’aula Megalizzi del polo Zanotto dell’università di Verona ha inaugurato la 32° edizione del ciclo tematico di conferenze intitolata quest’anno “Italia nel mondo”. La rassegna è nata dalla collaborazione tra i docenti dell’università di Verona, il Collegio universitario don Nicola Mazza, lo Studio teologico “San Zeno” e la Conferenza dei collegi di merito.
Il primo incontro, dal titolo “Italian soft-power in the world”, è stato moderato da Roberta Facchinetti, direttrice del dipartimento di Lingue e letterature straniere dell’università di Verona, con lei anche Annalisa Ciampi, docente di Diritto internazionale Univr.
L’ospite dell’appuntamento è stato Fabrizio Lobasso, del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e Vicedirettore generale per la Promozione del sistema Paese. Mentre, il collegio Don Mazza ha avuto come sua rappresentante suor Germana Canteri.
L’incontro si è aperto con i saluti istituzionali di suor Germana e di Facchinetti, che hanno, dunque, introdotto i lavori e presentato il programma del ciclo di appuntamenti, quest’anno volto a dare un approfondimento sulla posizione dell’Italia nel contesto globale.
Lobasso ha spiegato, con il suo intervento, l’importanza del “soft-power”, specialmente al cospetto di tutti i conflitti a cui il mondo sta assistendo, nei quali gli “hard-power”, quindi le armi, stanno ripopolando lo scenario geopolitico, indicando però che questi due concetti procedono, in realtà, spesso parallelamente.
“È una forma di inclusività che non significa solamente attrarre un Paese nella nostra sfera di influenza, ma è il potere di diffondere dei valori di pace, di serenità che aiutano nell’evoluzione della pianeta”.
Per quanto riguarda il modello italiano, il diplomatico ha rivelato che sono tanti i ministeri in Italia all’avanguardia per quanto riguarda il soft-power, definendo quello della Penisola come “molto positivo rispetto ad altri semi soft-power o hard-power che stanno creando dei problemi nel mondo”.
Infine, si è ritornati all’ambito universitario, come luogo di diffusione di cultura: “Le università italiane e gli istituti italiani all’estero possono avere un ruolo centrale in questo soft-power, e deve esserci la centralità dell’interculturalità; cioè bisogna avere una consapevolezza e orgoglio delle proprie radici e contemporaneamente la consapevolezza di non essere soli in questo piccolo mondo”, ha ricordato Roberta Facchinetti.
Il ciclo di conferenze proseguirà con l’appuntamento di lunedì 21 ottobre alle 17.30, “L’Italia nel mondo contendibile”, con ospite Fabrizio Maronta, responsabile della redazione di Limes.