“Una repubblica delegittimata? La lunga crisi della democrazia italiana” è stato il titolo del primo appuntamento che giovedì 24 ottobre, nella sala Farinelli della Biblioteca Civica di Verona, ha inaugurato il ciclo di convegni “Crisi della democrazia?”, organizzato per il secondo anno consecutivo dal dipartimento di Culture e civiltà dell’università di Verona.
A dare inizio all’incontro sono stati i saluti istituzionali di Paolo De Paolis, direttore del dipartimento di Culture e civiltà e di Renato Camurri, docente di Storia contemporanea e direttore del Center for European Studies all’ateneo scaligero. Erano presenti, inoltre, Guido Panvini, docente di Storia contemporanea all’università La Sapienza di Roma e Paolo Zanotto, presidente della Fondazione Zanotto.
In seguito, Camurri ha colto l’occasione per riportare un breve riferimento al libro dello scrittore Norberto Bobbio intitolato “Il futuro della democrazia” nel quale ha toccato l’aspetto pericoloso del potere invisibile sulla democrazia. Camurri ha infatti spiegato che “oggi, il potere invisibile ha un peso enorme nel condizionare il potere visibile, che si rappresenta nel potere economico che tende a invadere con diverse tipologie il campo della democrazia rappresentativa.”
La crisi della democrazia italiana è stata presentata da Guido Panvini in un contesto storico nel quale ha evidenziato due processi di transizione nella storia italiana. Il primo dal fascismo alla democrazia mentre il secondo dalla monarchia alla repubblica.
“La storia italiana rispetto alla storie di altri Paesi europei è di fatto una storia anomala, eccezionale che non può essere paragonata”, ha affermato Panvini.
Zanotto ha espresso, poi, la sua opinione sui problemi della democrazia di oggi sostenendo che “per tutelare la democrazia dobbiamo aumentare la consapevolezza del ruolo pubblico alla partecipazione alle istituzioni politiche”.