L’impatto ambientale dei farmaci è una questione sempre più rilevante. L’indagine “Non mi scadere sui farmaci” condotta nel settembre 2023 da Assosalute, in collaborazione con l’Istituto The Fool, ha rivelato dati preoccupanti: quasi la metà degli italiani, il 49%, conosce l’esistenza di contenitori appositi per il corretto smaltimento dei farmaci, e il 47% sa che le farmacie possono essere un punto di raccolta per i medicinali scaduti. Tuttavia, oltre il 70% della popolazione non ha ancora una piena consapevolezza riguardo a come e dove smaltire correttamente i farmaci. Un quarto degli italiani, infatti, continua a gettare nella spazzatura interi confezionamenti, scatole e farmaci, contribuendo a un crescente problema ambientale (fonte: Federfarma.it).
Nel contesto della crescente attenzione sull’ecofarmacovigilanza, è stato recentemente pubblicato il “Manifesto Erice 2023“. Questo documento è il risultato di un lavoro di ricerca internazionale, organizzato e coordinato da Giovanna Paolone, docente di Farmacologia del dipartimento di Diagnostica e sanità pubblica Univr. Paolone, coordinatrice anche del gruppo di lavoro sull’impatto ambientale dei farmaci della Società di Farmacologia durante il simposio organizzato per l’ultimo congresso nazionale tenutosi lo scorso novembre a Sorrento, sottolinea l’importanza di promuovere un’interazione interdisciplinare per valutare e prevenire i rischi ambientali e sanitari derivanti dalla dispersione di sostanze farmaceutiche nell’ambiente.
Giampaolo Velo, nel 2015 conia il termine Ecofarmacovigilanza e la definisce la scienza che riguarda il monitoraggio e la comprensione degli effetti che i farmaci, una volta dispersi nell’ambiente, possono avere sulla salute umana e sull’ecosistema». «Il percorso del farmaco, dalla produzione alla dispensazione al paziente, è complesso e può generare diversi rischi ambientali. Le principali cause della diffusione di sostanze farmaceutiche nell’ambiente sono legate ai tre passaggi fondamentali: produzione, utilizzo e smaltimento».
Il Manifesto Erice 2023 è stato concepito come un appello all’azione. Esso propone l’intensificazione del monitoraggio e della ricerca, una valutazione accurata dei rischi, l’introduzione di normative nazionali e globali più rigide e un coinvolgimento attivo di medici, farmacisti e professionisti della salute. La comunicazione riguardante il corretto smaltimento dei farmaci è altrettanto cruciale, soprattutto per sensibilizzare la popolazione più giovane.
Paolone ha concluso enfatizzando che una maggiore diffusione di informazioni è fondamentale per sensibilizzare il pubblico, in particolare i giovani, sull’importanza del corretto smaltimento dei farmaci. «Quando forniamo le giuste informazioni, la risposta della popolazione è generalmente positiva», ha affermato la docente.
L’obiettivo è, dunque, far convergere competenze trasversali come la farmacologia clinica e sperimentale, la chimica ambientale, i sistemi di produzione nonché le agenzie regolatorie e ricercatori con solide competenze di farmacoepidemiologia e di epidemiologia ambientale per migliorare la consapevolezza e le pratiche quotidiane per ridurre l’impatto ambientale dei farmaci e proteggere la salute pubblica e l’ecosistema.
Sara Mauroner