Garantire la parità di genere e promuovere iniziative orientate all’inclusione e alla conciliazione tra vita lavorativa e familiare. Questi gli obiettivi del Gender Equality Plan (GEP) approvato dall’ateneo di Verona, per il triennio 2025-2027.
Questo piano, che si inserisce nella strategia della Commissione Europea per la parità di genere 2020-2025, rappresenta un passo decisivo verso la costruzione di un ambiente universitario più equo e inclusivo.
Il GEP, che segue il primo piano del 2022-2024, è stato recentemente approvato dal Senato accademico e dal Consiglio di amministrazione e si inserisce in una visione complessiva delle politiche di genere dell’ateneo. Queste politiche si intrecciano con il Bilancio di genere, il Bilancio di sostenibilità, il Piano delle performance (PIAO) e il Piano strategico di Ateneo, creando un sistema integrato di azioni concrete per promuovere la parità di genere a tutti i livelli dell’istituzione.
Il GEP dell’ateneo di Verona si concentra su diverse aree strategiche per favorire un equilibrio di genere non solo nel reclutamento e nell’avanzamento professionale, ma anche nell’inclusione delle variabili di genere nei programmi di ricerca e didattica. Una delle principali aree d’intervento è l’eliminazione della segregazione orizzontale nei corsi di studio e la promozione di politiche per la conciliazione della vita professionale e familiare.
Tra le azioni più significative previste dal piano, spiccano i finanziamenti per ricercatrici con figli piccoli: un’azione concreta per sostenere la carriera accademica delle ricercatrici che devono conciliare ricerca e didattica con la cura dei figli. In particolare, l’Ateneo offre finanziamenti per le ricercatrici che si trovano a svolgere periodi di ricerca e didattica all’estero con figli/e minori di 6 anni. Il prevedere orari lavorativi family-friendly, con un sistema di priorità nell’allocazione delle ore di lezione per i docenti con figli sotto i 10 anni, che include anche la possibilità di svolgere fino al 20% delle ore di lezione a distanza per coloro che hanno figli minori di 6 anni. Questa misura mira a ridurre il conflitto tra vita professionale e familiare.
Pari opportunità per studenti neogenitori e in situazioni di vulnerabilità: L’Ateneo ha introdotto agevolazioni per garantire che studenti che sono neogenitori, o che si trovano in detenzione, possano proseguire gli studi senza discriminazioni, favorendo l’accesso a formazione e opportunità anche per chi vive situazioni di difficoltà sociale o legale.
La promozione del gender balance nei progetti di ricerca, con l’introduzione in ateneo di una policy di preferenza per le proposte con referente scientifico donna, a parità di merito scientifico, con l’obiettivo di incrementare la presenza femminile nei ruoli di leadership accademica e di ricerca.
Inoltre, il piano prevede attività di formazione rivolte a tutti i membri della comunità accademica, per sensibilizzare contro la violenza di genere, le molestie e i conflitti nei luoghi di lavoro, e promuovere una cultura di rispetto e inclusione. Un aspetto fondamentale è l’adozione di codici etici e comportamentali che garantiscano un ambiente universitario libero da discriminazioni.
Il GEP è monitorato attraverso indicatori specifici, con l’obiettivo di misurare i progressi e garantire l’efficacia delle azioni messe in campo. Queste azioni si propongono di rimuovere le disuguaglianze di genere nei processi decisionali e accademici, creando un contesto favorevole all’eccellenza nella ricerca, nella didattica e nelle politiche di inclusività.
”In un momento storico in cui l’uguaglianza di genere è una priorità per l’Unione Europea, il piano dell’ateneo di Verona rappresenta non solo un esempio virtuoso di impegno istituzionale”, conclude Alessandra Cordiano, referente del Rettore per l’attuazione del Gender Equality Plan, “ma anche un potente strumento per promuovere un cambiamento culturale e strutturale nell’ambito accademico e della ricerca”.
Elisa Innocenti