Ufficialmente avviato il progetto EU-proact, un’iniziativa finanziata da Horizon Europe finalizzata a rafforzare la rete europea per gli studi clinici adattativi. EU-proact mira a potenziare il network di ospedali già esistente, con l’obiettivo di rispondere in modo tempestivo e coordinato a future pandemie. Il progetto, che vede come partner l’ateneo di Verona, ha come centro coordinatore l’Institut National de la Sante et de la Recherche Medicale (Inserm)
Durante l’incontro inaugurale tenutosi a Parigi il 29 e 30 gennaio, hanno partecipato i rappresentanti dei 27 partner del consorzio, provenienti da 9 nazioni dell’Ue, a sottolineare l’importanza di una risposta coordinata alle emergenze sanitarie.
Il progetto Eu-proact si inserisce nel progetto quinquennale Eu-response, avviato nel 2020 in risposta alla pandemia di Covid-19, che ha permesso di consolidare una rete europea per gli studi clinici. Partendo da questa esperienza, attraverso la realizzazione di studi clinici condotti contemporaneamente in diversi paesi europei, il progetto intende ridurre le disuguaglianze nell’accesso ai nuovi farmaci e garantire che, in caso di epidemia, possano essere avviati rapidamente studi clinici randomizzati controllati per valutare l’efficacia e i rischi di nuovi trattamenti.
Un elemento centrale dell’iniziativa è il contributo del gruppo Id-care dell’Univr, diretto dalla docente Evelina Tacconelli, responsabile della sezione di Malattie infettive dell’ateneo. Il gruppo supporterà il progetto sia nella fase di sviluppo che in quella esecutiva dei trial clinici adattativi.
“Investire nella ricerca clinica è cruciale per affrontare le emergenze sanitarie, come ci ha insegnato il Covid-19. Con Eu-proact, stiamo creando una piattaforma che ci permetterà di avviare studi clinici adattativi, in grado di testare simultaneamente più farmaci e di interrompere rapidamente la sperimentazione in caso di inefficacia, proteggendo così i pazienti”, ha affermato Evelina Tacconelli.
Il progetto integra anche un importante contributo dal comparto delle scienze sociali. La docente Lidia Del Piccolo, responsabile della sezione dedicata all’analisi delle dimensioni psicosociali, ha evidenziato come l’introduzione di una valutazione delle strategie più idonee a coinvolgere i pazienti – in particolare quelli appartenenti a condizioni di potenziale fragilità, quali gli anziani, le donne in gravidanza e i bambini – rappresenti un elemento innovativo per garantire l’inclusività nei futuri piani di risposta ad eventi pandemici. “Questo approccio potrà contribuire a rendere l’accesso ai trial clinici più equo e a rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze socio-demografiche della popolazione”, ha aggiunto la docente Del Piccolo.
Eu-proact ha una durata di 5 anni ed è finanziato con il Grant agreement n. 101156304. L’iniziativa, rafforzando il network già esistente, si pone l’obiettivo di creare una piattaforma in grado di avviare studi clinici di alta qualità, capaci di rispondere efficacemente alle sfide poste dalle emergenze sanitarie in futuro.
EI