Oltre 200 esperti provenienti da 8 Paesi si sono riuniti a Verona per il secondo congresso internazionale sulla Sclerosi Multipla e le malattie demielinizzanti del sistema nervoso centrale. L’evento, organizzato da Massimiliano Calabrese, docente di Neurologia del dipartimento di Neuroscienze, biomedicina e moviemento, si è tenuto il 20 e 21 marzo ed è stato un’importante occasione di confronto tra alcuni dei massimi esperti mondiali del settore.
Il congresso si è aperto con gli interventi di Callisto Marco Bravi, direttore generale dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (Aoui), e Giovanni De Manzoni, direttore del dipartimento di Neuroscienze, Biomedicina e Movimento. Entrambi hanno evidenziato il forte impegno di Aoui e dell’università nella cura dei pazienti e nella ricerca scientifica, sottolineando come il paziente resti sempre al centro dell’attenzione, al di là degli aspetti economici. A portare i suoi saluti anche Michele Tinazzi, direttore della Neurologia B dell’Aoui e docente nello stesso dipartimento, che ha ribadito l’impegno di tutto il team, dal day hospital ai laboratori, nella lotta contro la malattia.
“Due giorni ricchi di scambi di idee e aggiornamenti, per garantire ai nostri pazienti le cure migliori e continuare insieme il percorso della ricerca”, ha dichiarato Calabrese. “Abbiamo presentato 15 poster con le ultime scoperte scientifiche, tra cui quello del gruppo di Ho Jin Kim, della Neurologia di Seoul, che ha vinto il premio per il miglior contributo”.
La sclerosi multipla è una malattia del sistema nervoso centrale che provoca infiammazione, perdita della guaina mielinica che riveste i nervi e neurodegenerazione. Colpisce circa 150 mila persone in Italia, di cui 9.000 solo in Veneto, e compare spesso tra i 20 e i 40 anni, colpendo più frequentemente le donne (rapporto di 3 a 1 rispetto agli uomini). È la principale causa di disabilità neurologica non traumatica nei giovani adulti.
Il centro regionale per la Sclerosi Multipla dell’Aoui segue oltre 2.000 pazienti provenienti da tutta Italia, un numero in continua crescita. Il team guidato da Calabrese lavora con un approccio multidisciplinare, coinvolgendo neurologi, neuroradiologi, neuropsicologi, ingegneri, biologi e infermieri. “L’obiettivo è offrire un’assistenza completa e specializzata, indispensabile per affrontare malattie autoimmunitarie così complesse e le relative terapie – aggiunge Calabrese-. A Verona, la valutazione clinica e neuropsicologica si affianca a una risonanza magnetica ad alta risoluzione e a un’analisi biomolecolare su sangue e liquido cerebrospinale. Questi esami non servono solo a diagnosticare la malattia, ma anche a prevederne l’evoluzione e a monitorare l’efficacia delle cure”.
Il centro è anche un punto di riferimento per la ricerca scientifica: molti studi sono stati pubblicati sulle principali riviste internazionali. Uno di questi, apparso sull’autorevole European Journal of Neurology, è stato recentemente riconosciuto tra i lavori più citati del 2023. Inoltre, il gruppo ha ottenuto due importanti finanziamenti, per un totale di circa un milione di euro, destinati a indagare le cause e le possibili terapie per la forma progressiva della Sclerosi Multipla.
Sara Mauroner