Venerdì 28 marzo si è inaugurato il ciclo di incontri “Pillole di sostenibilità”, organizzato con il patrocinio della commissione Rus (Rete delle università sostenibili) dell’università di Verona. Il primo appuntamento “Fast and fashion. L’impatto delle grandi industrie sull’ambiente”, si è tenuto in aula D del dipartimento di Scienze giuridiche dell’ateneo.
Ad aprire l’incontro con i saluti istituzionali è stato Matteo Nicolini, presidente della commissione Rus dell’ateneo. “La missione della commissione passa attraverso il coinvolgimento dei vari dipartimenti del nostro ateneo. “Pillole di sostenibilità” è un progetto che vede la partecipazione attiva della componente studentesca e degli incaricati per la sostenibilità ambientale, creando un ciclo di incontri volto a promuovere una cultura critica sulla sostenibilità”.
“L’idea è nata dalle studentesse e dagli studenti dell’università scaligera, con l’obiettivo di comprendere il loro livello di consapevolezza sulla sostenibilità. Questo primo incontro si concentra sull’impatto ambientale dell’industria della moda e sulle possibili soluzioni”, ha sottolineato Andrea Caprara, incaricato per la sostenibilità ambientale del dipartimento di Scienze giuridiche.
L’evento è proseguito con la presentazione di Anna Ciulli, studentessa e membro della commissione Rus, che ha illustrato i risultati di un sondaggio condotto tra gli studenti universitari sulla percezione della sostenibilità nella vita quotidiana. Successivamente, sono intervenute Alessandra Zamperini, Sara Moggi e Diletta Danieli, docenti dell’università di Verona, che hanno offerto prospettive diverse sul tema rispettivamente in ambito storico-culturale, giuridico e con un ulteriore approfondimento sulla sostenibilità nel settore orafo.
Martina Liviero, rappresentante del progetto Quid, ha presentato l’organizzazione non-profit veronese, illustrandone il suo impatto sociale e ambientale. A concludere l’incontro è stato Davide Canini, dottorando in Biotecnologie e membro della commissione Rus, che ha esposto i risultati di una ricerca sulle fibre vegetali come alternativa sostenibile nel settore della moda.