“Gianfranco De Bosio: regista, docente, intellettuale” è il titolo dell’evento con cui l’ateneo ha voluto rendere omaggio al regista veronese e che è tenuto lunedì 31 marzo al Polo Zanotto e a Palazzo Giuliari. L’iniziativa rientra nelle celebrazioni per il centenario della nascita di De Bosio, promosse dal ministero della Cultura.
Studiose e studiosi provenienti da diverse università italiane hanno ripercorso i momenti più significativi della sua carriera. “Verona ha naturalmente un’importanza speciale per De Bosio – ha sottolineato Nicola Pasqualicchio, docente di Discipline dello spettacolo del dipartimento di Culture e civiltà dell’ateneo scaligero – è la sua città natale e il luogo in cui è stato per due volte sovrintendente dell’Arena. Ha firmato molte regie per il cartellone dell’Arena e del Teatro Romano. Inoltre, è stato un punto di riferimento come docente per Verona Accademia dell’Opera e come direttore dell’Istituto per l’Opera e la Poesia. Gianfranco De Bosio è stato davvero uno dei padri della regia italiana del dopoguerra”.
Anche Stefano De Bosio, figlio del regista e segretario del Comitato nazionale per le celebrazioni promosso dal Ministero della Cultura, ha evidenziato il profondo legame tra suo padre e Verona, città che ha segnato la sua formazione. “Durante la Resistenza ebbe un ruolo importante e, dopo la Liberazione, si dedicò completamente al teatro. La sua carriera è stata strettamente legata all’Arena di Verona: grazie a lui, il festival ha accolto registi di fama mondiale e dato spazio a giovani talenti. Le sue regie di Aida e Nabucco negli anni ’80 e ’90 restano ancora oggi pietre miliari della programmazione areniana”.
La giornata si è conclusa a Palazzo Giuliari con un omaggio musicale a De Bosio, affidato al violinista Günther Sanin e al pianista Ivan Tibolla.