Sviluppare un’alimentazione che nutra il corpo, salvaguardi la natura e tuteli la salute è una necessità sempre più urgente, soprattutto in un mondo che oggi conta oltre 8 miliardi di abitanti. Questo è stato il tema centrale discusso martedì 8 aprile al Museo di Storia Naturale di Verona, in occasione del quarto incontro del ciclo Cibi del Futuro, intitolato “Sostenibilità alimentare, benessere e salute”.
L’iniziativa, presentata da Luigi Tronca, docente del dipartimento di Scienze umane, rientra in un accordo di collaborazione tra il Comune di Verona, la Direzione dei Musei Civici, e il dipartimento di Scienze umane Univr, nell’ambito delle attività trasversali di Citizen Engagement previste dal progetto PNRR iNEST (Cross-cutting Activity 3).
Durante il laboratorio, i partecipanti sono stati guidati da Erica Pizzocaro, biologa nutrizionista e dottoranda di ricerca all’università di Roma Tor Vergata, in una riflessione sul profondo legame tra le scelte alimentari quotidiane e il loro impatto sulla salute e sull’ambiente.
Pizzocaro ha evidenziato come ogni piatto possieda una propria impronta ecologica, spesso sottovalutata, misurabile attraverso indicatori come la carbon footprint e la water footprint. Un esempio sorprendente? Per una sola tazzina di caffè sono necessari circa 140 litri d’acqua.
Anche se ogni singola scelta alimentare può sembrare trascurabile, è l’insieme delle azioni quotidiane a determinare un cambiamento concreto. In quest’ottica, l’educazione alimentare gioca un ruolo fondamentale: è responsabilità di tutti contribuire a formare una nuova consapevolezza, affinché le generazioni future possano compiere scelte migliori, per la propria salute e per il pianeta.
Il laboratorio si è concluso con un vivace momento di confronto tra i partecipanti, ricco di domande, riflessioni e scambi di esperienze sui temi affrontati.