In un mondo sempre più digitale, dove anche le operazioni più quotidiane — come pagare una tassa, prenotare una visita medica o inviare un curriculum — passano per piattaforme online, la cybersicurezza non può più essere considerata un tema tecnico riservato agli addetti ai lavori. È, invece, una competenza trasversale e fondamentale. Ne sono convinti gli esperti del settore che si sono dati appuntamento giovedì 10 aprile, nell’aula magna del dipartimento di Scienze Giuridiche dell’università di Verona in occasione della giornata di formazione “Cybertour – la cybersicurezza in viaggio”. Il ciclo di incontri ha portato il tema della sicurezza informatica in nove università italiane, per ampliare la conoscenza dei pericoli informatici per Pa e Pmi. Nell’incontro è stato Roberto Flor, docente di diritto penale univr ad introdurre l’evento, coadiuvato da Carlo Colapietro, dell’università di Roma Tre.
Nel 2024, il numero di attacchi informatici in Italia è aumentato del 40% rispetto all’anno precedente, con le pubbliche amministrazioni e le piccole e medie imprese tra i bersagli preferiti. Secondo il rapporto Clusit – Associazione italiana per la sicurezza informatica – oltre il 25% degli attacchi cyber registrati ha coinvolto enti pubblici e aziende di piccole dimensioni, spesso impreparate a gestire minacce sempre più sofisticate.
Essere consapevoli delle minacce informatiche e delle buone pratiche per prevenirle significa, in concreto, tutelare dati personali, garantire il funzionamento regolare dei servizi e preservare la fiducia di cittadini e clienti. Basta poco per diventare vittime della rete: un’e-mail trappola — un cosiddetto phishing — aperta distrattamente per innescare un attacco ransomware, capace di bloccare interi sistemi informatici.
Riguardo a questi rischi, Roberto Flor docente di diritto penale del dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Verona ha dichiarato che: «Questa iniziativa molto importante è stata inserita in un progetto che coinvolge nove università per promuovere la cultura della cybersicurity all’interno delle pubbliche amministrazioni e delle piccole e medie imprese. Nonostante questo sia un argomento di cui tutti parliamo, solo pochi riescono a dargli un significato concreto: per questo il ciclo di incontri “CyberTour – La cybersicurezza in viaggio” diventa fondamentale.»
«Questo progetto vuole studiare il tema della cybersecurity sotto un profilo multidisciplinare.» ha aggiunto Carlo Colapietro, responsabile scientifico del progetto Hard-Disk e docente dell’università di Roma Tre «Attraverso questo Cyber-tour vogliamo fare una disseminazione agile di elementi di cybersicurezza a favore di Pa e Pmi, per far diffondere quella cultura che manca ancora in Italia, un po’ come fu fatto dieci anni fa per la privacy e la protezione dei dati personali».
Promuovere una cultura diffusa della cybersicurezza non è più una scelta, ma una necessità. E questo progetto, in partenariato con l’università di Verona, rappresenta un primo passo concreto per colmare il divario tra tecnologia e consapevolezza, aiutando Pa e Pmi a proteggere non solo i dati, ma anche il futuro digitale del Paese.
Thomas Novello