E’ nato ufficialmente il Museo del Contemporaneo – Centro museale per l’Arte e i Linguaggi della contemporaneità, nuova istituzione dell’università di Verona che intende diventare un punto di riferimento per la cultura visiva contemporanea.
Frutto del progetto strategico “Contemporanea” avviato nel 2019, il Museo nasce con una chiara vocazione: valorizzare il patrimonio artistico dell’Ateneo e promuovere la ricerca, la formazione e il dialogo tra mondo accademico e società civile. La sede principale sarà al Polo universitario di Santa Marta, nel cuore della città.
A dirigere il Centro sarà Riccardo Panattoni, professore ordinario di Filosofia morale, affiancato da Monica Molteni, docente di Museologia, in qualità di responsabile scientifica. Il Museo si occuperà della conservazione, dello studio e dell’esposizione della Collezione museale di Ateneo, aprendola alla fruizione pubblica in un’ottica di Terza Missione.
Abbiamo chiesto a Monica Molteni di raccontare le finalità del Museo in questa intervista.
Il progetto si fonda sulla collaborazione tra discipline, istituzioni e territori. A supportare la governance scientifica saranno un Comitato Scientifico e un Consiglio direttivo, che includerà figure di spicco come Giorgio Fasol, noto collezionista e mecenate, la cui donazione di opere ha contribuito in modo decisivo alla nascita del Museo. La corposa donazione di Fasol è la base su cui il Museo costruirà nuovi progetti permettendo l’acquisizione di altre donazioni.
Grazie al sostegno di fondi pubblici e privati, il Museo ospiterà mostre temporanee e permanenti, eventi culturali e accademici, e avvierà collaborazioni con realtà artistiche italiane e internazionali. L’inaugurazione ufficiale è attesa nei prossimi mesi, con un evento aperto alla cittadinanza. Verona si arricchisce così di un nuovo spazio dedicato all’arte e al pensiero contemporaneo, in dialogo costante con il presente e lo sguardo rivolto al futuro.
Elisa Innocenti