“Una forma di governo o di costituzione nella quale la coscienza pubblica e privata, formata dallo sviluppo della scienza e del diritto, basta da sola a mantenere l’ordine e a garantire tutte le libertà”.
È questa l’anarchia per Pierre Joseph Proudhon, intellettuale francese del XIX secolo, protagonista del workshop internazionale di economia politica, tenutosi all’Università di Verona dal 16 al 19 settembre, in occasione del bicentenario della sua nascita.
Il concetto di anarachia. Prima delle sue affermazioni, il termine anarchia era utilizzato con un’accezione dispregiativa, nel senso di caos, disordine. Al contrario Proudhon, nella sua forma di governo ideale, considera illegittima ogni forma di potere e rifiuta la presenza di uno Stato, considerandolo un’istituzione assurda, finalizzata allo sfruttamento del lavoro altrui da parte di alcuni uomini.
Non è la prima volta in Italia che il nome di Proudhon sale alla ribalta. L’intellettuale ebbe infatti un periodo di vasta notorietà negli anni 70 a seguito dell’articolo Il vangelo socialista, pubblicato da L’Espresso e scritto dall’allora presidente del Psi Bettino Craxi, che lo considerò come l’alternativa teorica al pensiero marxista.
ll workshop. L’evento, dal titolo «Critica all’economia politica del XIX secolo», organizzato da Sergio Noto, docente del dipartimento d Economia, Società ed istituzioni è stato possibile grazie alle importanti collaborazioni scientifiche internazionali dell’Università di Pantheon Assas di Parigi, dell’Università di Saragozza e della Fondazione Ernest Luch e al sostegno economico offerto dall’Esu.
Durante le quattro giornate gli studiosi si sono confrontati sui rapporti fra la teoria economica ufficiale, le teorie eterodosse e le visioni utopistiche, che apparentemente non sembrano contribuire in modo concreto allo sviluppo economico. Ma, come la storia passata e recente ha dimostrato, la scienza economica ufficiale spesso non è in grado di risolvere i problemi reali delle persone e ha bisogno di un contributo ideale, talvolta utopico, per raggiungere una visione completa dei diversi problemi economici.
In un momento di crisi economica mondiale, come quello attuale, la riflessione dei maggiori esperti su queste tematiche può contribuire all’emergere di nuove prospettive e nuovi sviluppi nel mondo dell’economia.