Presentato giovedì 21 gennaio al museo civico di Castelvecchio in sala Boggian il libro di Ugo Soragni “Giorgione e il culto del Sole”. Erano presenti Erminia Perbellini, assessore comunale alla Cultura, Fabrizio Magani, Soprintendente per i beni storici, artistici ed etnoantropologici di Verona, Rovigo e Vicenza, Paola Marini, direttrice di Musei d’Arte e Monumenti del Comune di Verona e Loredana Olivato, docente di storia dell'arte moderna all'ateneo scaligero.
Il libro. “Giorgione e il culto del Sole. Eresie e significati nella pittura del Rinascimento” è l’evocativo titolo scelto dall’architetto Soragni per un testo che, come racconta lo stesso autore, è frutto di dieci anni di ricerca. Gli studi l’hanno portato a dare una lettura tutta nuova della pittura di Giorgione e ad ipotizzare che i significati più reconditi dei suoi dipinti siano da collegare ai culti naturali a cui il pittore trevigiano sarebbe stato legato e che nel Rinascimento erano considerati eretici.
Le parole di Ugo Soragni. “Il libro non intende esaurire le ipotesi interpretative su Giorgione ma vorrebbe spostare il dibattito sul terreno della ricerca dei significati delle opere d’arte partendo dai documenti di cui si dispone”. Soragni pone l’attenzione sul fatto che gli accademici spesso si perdono in disquisizioni formali tralasciando i particolari che rendono un’opera d’arte interessante per il pubblico, come il tentativo di decifrare le allusioni ermetiche sparse in ogni dipinto.
La presentazione. Spetta a Erminia Perbellini inaugurare la serata. Fabrizio Magani parla dell’autore ricordando come il suo lavoro sia svincolato dalla celebrazione dei 500 anni dalla morte di Giorgione e sia invece frutto di ricerche pluriennali che prescindono dal clamore di questi ultimi mesi. Tali ricerche, secondo Magani, mirano a dimostrare come la presenza del Sole sia una costante nella pittura cinquecentesca non solo in Giorgione ma anche in molti altri pittori. Paola Marini riflette sul fatto che questo libro è avvincente e sono proprio testi come questo a rendere viva un’opera d’arte e ad accendere l’interesse del pubblico e degli accademici.
L’intervento. Loredana Olivato vede nel libro “un’inesauribile curiosità che lo rende interessante perché non si limita ad una lettura tecnica. Curiosità che in certi momenti diventa viscerale”. Con queste parole la Olivato spiega che della vita di Giorgione si sa pochissimo ma in questo testo c’è molto di più. “Già dalla copertina”, prosegue la docente, “si nota un interesse più ampio in quanto vi è raffigurato un quadro non di Giorgione ma di Piero Della Francesca (anch’esso legato al culto del Sole)”. Il fine di questo testo è dunque di identificare legami fino ad oggi insospettabili tra pittori e scuole diverse il cui punto in comune, secondo la tesi proposta da Soragni, sarebbe il culto naturale. La Olivato ha inoltre proposto alcune riflessioni su opere che aveva analizzato in passato e che ora vede sotto una nuova luce, quella accesa dal “problematico e quanto mai interessante” libro di Soragni.