Un pianoforte può tutto, e se a toccare i tasti c’è il maestro Andrea Cipriani l’incanto è assicurato. L’incontro è decollato dalla concezione che l’arte musicale è un linguaggio e come tale utilizza una sintassi e una struttura; la genialità di un singolo compositore sta nel fare musica all’interno di una propria poetica, e nella storia questo accade tra costanti e originalità.
Esempi di scrittura musicale. “Non poteva mancare la musica a questa manifestazione” ha introdotto Maria Fiorenza Coppari “Con emozione posso dire che sarà un incontro particolarmente bello”. Infinita…mente si è curato di parlare del genio del compositore, della creazione della musica per pianoforte tra ‘700 e ‘ 900 e la poetica di Wolfang Amadeus Mozart e di Ludwig van Beethoven. Andrea Cipriani ha cercato di far capire quali e quante sono le espressioni della nostra mente, complesse e ammirabili. Attraverso l’ascolto dal vivo e la lettura di alcune delle più significative pagine di sonate per pianoforte dei due artisti è stata realizzata la relazione che c’è tra immaginazione e ispirazione, tra fantasia e processo creatore.
In chiusura del festival. Nella giornata di chiusura questo è stato uno degli ultimi appuntamenti del festival: armonia, melodia, tema, ma che cos’è la musica?Cipriani, docente di psichiatria all’università di Verona ed organista diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma ed all’Universität für Musik und darstellende Kunst di Vienna, grazie ad un pianoforte e ad alcune slide proiettate ha costruito una vera lezione di musica per profani e non. “Si scrive la musica quando c’è il rischio di perderla – ha spiegato Cipriani – Mozart è il contrario di Beethoven; il primo ha grande attenzione alla simmetria, alla proporzione degli equilibri e alla teatralità, la sua è immaginazione creatrice. Lo slogan che si può usare per la scrittura del secondo è l’elaborazione motivico-tematica, inventa cioè un nuovo stile di scrittura. L’atto musicale è un ‘discorso’ e si deve superare la differenza dei generi, perché alla fine si divide in due: musica esatta e non. La musica è uno strumento di comunicazione e il genio del compositore si vede solo dal particolare: è tra le righe del pentagramma che si capisce la sua grandezza. La musica certamente va sentita, ma va soprattutto ascoltata”.