Per il ciclo “Io scrivo tu mi leggi. Incontro con l’autore” la Biblioteca Centralizzata Arturo Frinzi ha ospitato Adone Brandalise, docente di Teoria della letteratura all’Università di Padova e Fabrizio Cigni, professore di Filologia romanza all’università di Pisa. I due hanno presentato il volume “Melusine: atti del Convegno internazionale. Verona 10-11 novembre 2006”.
Il testo. “Il libro nasce da due giorni vivacissimi in cui è stata delineata la figura delle Melusine, ormai 4 anni orsono. – ha detto Anna Maria Babbi – La particolarità di questo libro è che, con l’apporto di due grandi esperti, si è ricostruita una figura letteraria che spazia nei secoli e nell’arte europea dalla letteratura alla musica passando per le arti figurative”.
Le Melusine. Melusine, o Melusina, è una figura femminile appartenente al folklore e alle leggende europee. È solitamente dipinta come una donna con la parte inferiore del corpo avente le sembianze di un serpente o di un pesce – a questo proposito si parla talvolta di una sirena – e tanto cara agli araldi. “La versione letteraria più famosa del mito di Melusine – ha spiegato Cigni – appartiene a Jean D’Arras ed è stata scritta in versi tra il 1382 e il 1394. Fu poi tradotta in tedesco nel 1456 e in seguito anche in lingua inglese e ne fu fatta una versione in prosa”. La leggenda è tanto interessante anche perché unisce il mito alle sorti di una dinastia, quella francese dei Lusignano, che raccontano che uno dei loro avi fosse sposato ad una donna –serpente.
Il mito e la storia. “Non si creda che l’essere una donna con sembianze animali fosse una virtù – ha chiarito Brandalise – Nella cultura cristiana non si concepiscono positivamente che le figure con fattezze umane”. Il simbolismo cristiano del serpente e del drago, rafforzato dall’ideologia dell’epoca, fa di Melusine un diavolo. Eppure questa creatura nel racconto è toccante: è, dopotutto, la vittima di un tradimento da parte del marito, che l’ha sposata per la sua fecondità. Quella di Melusine è una fiaba che inizia a evolversi verso il poema eroico, con un accento spesso tragico.