Con la legge 17/99 è diventata obbligatoria nelle università l'individuazione di una struttura come riferimento per gli studenti disabili. All’ateneo esiste, da 10 anni, il Centro servizi per studenti disabili. Ne abbiamo approfondito obiettivi, servizi offerti e progetti per il futuro con Franco Larocca, delegato del Rettore per la disabilità, Fabiana Canarini, tutor di sistema e Renata Castellani, funzionario amministrativo.
All’inizio erano una decina. Oggi i ragazzi del centro sono circa 200. Professor Larocca, quali sono le finalità del centro? Sono quelle riassunte dalla legge 17: la piena integrazione dei soggetti che vogliono intraprendere la carriera universitaria. Oggi un buon numero ha raggiunto la laurea, alcuni sono alla specialistica. Ricordo di una ragazza sordo-cieca arrivata dall’Iran e laureata in lingua e letteratura italiana che ha conseguito la specialistica qui in Italia col massimo dei voti. Per seguirla è stata messa in piedi tutta una struttura apposita.
Quale pensa che sia l’obiettivo più importante raggiunto dal centro? Senza dubbio la vera autonomia di personalità dei ragazzi.
Il centro segue i ragazzi anche una volta finiti gli studi? Esiste una nuova figura, il tutor di sistema, la dottoressa Fabiana Canarini, introdotta a livello nazionale nella Cnud – Conferenza Nazionale Universitaria dei Delegati per la Disabilità – a settembre 2009. La Cnud tramite la Crui – Conferenza dei Rettori delle Università Italiane – cerca di favorire l’ingresso in università ma opera anche per quanto riguarda l’inserimento dei soggetti disabili nel mondo del lavoro.
Dottoressa Canarini, ci spiega con quali obiettivi è stata introdotta la sua figura? Il tutor di sistema mira a un’integrazione reale del disabile. Sono una pedagogista iscritta all’albo della F.I.PED – Federazione Italiana Pedagogisti – per anni vicino a Larocca mi sono specializzata in tutto quello che è la disabilità. Le agevolazioni offerte dal centro, per quanto valide, non producono una vera integrazione del disabile. Questi sono stati mesi di cambiamenti che hanno provocato reazioni positive ma anche di grande fatica. Ho organizzato pranzi e anche una serata karaoke con i ragazzi del centro che ha scandalizzato molto.
Cosa ci può dire in merito ai volontari che collaborano col centro? Quali sono i loro compiti? Una cosa sono i volontari, e un’altra i ragazzi che fanno le 150 ore. La verità è che ci sono concrete difficoltà a trovare i primi. In questo momento c’è solo una ragazza che studia, lavora e si dedica al centro con grande passione e abnegazione. Avremmo bisogno di più persone come lei. Il volontario si presta ai bisogni del centro: accompagna sia in mensa che a lezione, prende appunti, aiuta in aula studio, fa da collegamento fra aula studio e il fuori perché poi muovendosi e portando con sé i ragazzi del centro con cui ha instaurato rapporti ne favorisce l’integrazione.
Dottoressa Castellani, lei è un nuovo “acquisto”. Cosa l’ha portata al centro? Sono al centro da febbraio in qualità di funzionario amministrativo. Il mio arrivo è legato a una motivazione personale: sono una pedagogista e collaboro con Larocca da 20 anni, ho seguito con lui numerosi corsi di pedagogia speciale. Ho voluto dare un senso maggiore alla mia vita tramite la disciplina che ho scelto e che amo. Qui al centro ho trovato un clima di grande collaborazione.
Qual è l’aspetto del centro che le sta più a cuore? Il centro deve farsi conoscere e deve rapportarsi anche con le istituzioni all’esterno. Non ha senso che resti un’isola a sé. Abbiamo già rapporti con la Provincia, la Regione – l’assessore regionale ai servizi sociali Valdegamberi è venuto in visita al centro e si è messo a disposizione – con l’Usl, la Diocesi. Abbiamo già preso contatti con il direttore di Verona Fedele, Don Alberto Margoni. Ho inoltre pensato e già proposta a Larocca anche una biblioteca e un giornalino per il centro.
E’ previsto un qualche incontro del centro con l’esterno a breve? Sì. Su un progetto della dottoressa Canarini, coi ragazzi del centro è stata allestita una performance teatrale diretta da Ezio Cuoghi, direttore della Scuola di nuove tecnologie dell’arte – Accademia di belle arti di Brera. Lo spettacolo si terrà il pomeriggio di sabato 29 maggio al teatro Le Stimate. Al mattino invece è stato organizzato un convegno nell’aula magna del Polo Zanotto in cui parleranno il Rettore, Franco Larocca – “Mediatori in Sinergia per un processo di Integrazione in Università”, Ezio Cuoghi – "esperienza del laboratorio teatrale", e i ragazzi del centro –“Perché un’azione teatrale?”. Siete tutti invitati!
Leggi l'articolo con l'intervista ai ragazzi (La parola ai ragazzi)
Leggi l'articolo sul convegno "Mediatori in sinergia per un processo di integrazione in università" che si terrà il 26 maggio (Disabili e Università. Quale integrazione?)