Prospettive, strategie e sfide. L’agroalimentare nel distretto economico veronese vive in simbiosi assoluta con territorio e tradizione ma guarda al futuro oltre confine. Là dove il fattore premiante è la qualità e il biglietto da visita è il prodotto stesso. Del futuro e del presente della filiera agroalimentare s'è parlato in un dibattito organizzato in Gran Guardia da Monte dei Paschi – Antonveneta insieme a "IlSole24ore" cui han preso parte oltre ai vertici di Antonveneta, Bettina Campedelli prorettore dell’università scaligera e docente di Economia aziendale, il presidente della Provincia di Verona Giovanni Miozzi, Ettore Riello presidente di VeronaFiere e gli imprenditori del settore Alberto Bauli presidente del gruppo Bauli Sandro Boscaini presidente Masi Bruno Trentini direttore generale de Cantina di Soave e Mauro Rosati di Fondazione Qualivita. Massimo Esposti caporedattore centrale del “IlSole24ore” ha moderato il dibattito.
Dimensioni e opportunità. A Bettina Campedelli il ruolo di argomentare tra numeri e prospettive quella che parrebbe essere (quasi) una sfida per gli imprenditori dell'agroalimentare. Grandi numeri, opportunità e minacce, basta osservare i dati: la filiera agroalimentare in Italia rappresenta l’8.5% del Pil ed il 12.5% dell’occupazione. Il fatturato medio annuale si aggira sui 120mila milioni di euro. Dimensioni economiche notevoli se si evidenzia anche che circa un quarto dei consumi complessivi interni italiani sono agroalimentari. Numeri importanti ma non tutto è roseo, "La produzione nell'agroalimentare è polverizzata, il sistema imprenditoriale in Italia e nel Veneto difficilmente tende ad integrarsi – spiega Campedelli – e a confermarlo sono i numeri, basti pensare che solo a Verona ci sono 18000 imprese agricole, 700 industrie alimentari e 5000 imprese nel commercio e ristorazione". In questo modo risulta difficile per imprese dai "numeri mini" investire in risorse umane altamente specializzate.
Qualità, servizio, ecologia e immagine. Son 4 indicazioni chela prorettrice dell'ateneo vuol imporre come sfide dell'innovazione per un settore che – seppur traino dell'economia – non sempre viaggia a pieno regime. E a prendere la palla al balzo accarezzando e addolcendo le argomentazioni proposte da Bettina Campedelli sono gli stessi imprenditori. "Operiamo in un mondo globale, vantiamo grandi eccellenze ma la dimensione aziendale è ancora troppo piccola, serve l'ausilio di una strategia di management" afferma Alberto Bauli. Ettore Riello è invece critico nei confronti dell'eccessivo campanilismo nella distribuzione e punta tutto sulle eccellenze che devono essere consolidate "La genialità imprenditoriale può stare anche nel piccolo" afferma il presidente di VeronaFiere . Con Mauro Rosari di Qualivita il discorso si fa più politico e parzialmente polemico: "L'agricoltura italiana è bistrattata a Bruxelles e l'augurio è quello di non cambiare il ministro Galan, tale scelta ci porterebbe indietro". Al convegno s'è discusso anche del comparto vitivinicolo. E' da cercarsi nel territorio l' evoluzione di un brand vincente: innovazione nella tradizione è un connubio che accomuna sia l'amarone di Sandro Boscaini che il consorzio Soave rappresentato da Bruno Trentini.
Territorio, Economia e Innovazione. Banca Monte dei Paschi di Siena in collaborazione con “IlSole24ore” ha organizzato un road show di nove incontri sul territorio (Prossimi incontri: Caserta, 6 ottobre 2010 – La sfida qualità nell'agrolimentare e Ascoli Piceno, 19 ottobre 2010 – Design italiano, qualità nel mondo). L’istituto bancario toscano, forte della diffusione capillare su tutto il suolo italiano che nel Nordest si declina in banca Antonveneta, propone delle occasioni di dibattito e approfondimento sulle strategie aziendali più innovative attraverso un confronto tra rappresentanti del mondo della ricerca, delle istituzioni locali ed d imprenditori. Per informazioni
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