Dante Alighieri e Fëdor Michajlovič Dostoevskij: due autori, due stili di vita a confronto. Ad animare l'inusuale comparazione tra due capisaldi della letteratura Stefano Aloe docente e ricercatore di Slavistica dell’Università. L'incontro è stato organizzato dal centro Scaligero degli Studi Danteschi e della Cutura Internazionale.
Diversi e uguali. Aloe si sofferma sulla differenza essenziale tra i due autori: "Per Dante la filosofia e la teologia sono molto importanti, secondo Dostoevskij quelle due discipline impantanano in discorsi chiusi." "Esistono però dei punti in comune tra i due – sostiene Aloe -. Appena uscì Memorie della casa dei morti di Dostoevskij, i suoi contemporanei notarono diverse analogie con un canto dell’inferno della “Divina Commedia” di Dante". Aloe è inoltre certo sul fatto che l’autore russo non ebbe mai letto niente del sommo poeta. Punto in comune tra i due è il dubbio come motore dell’arte che si risolve in maniera differente: Dante alla fine delle opere si libera del dubbio, Dostoevskij no.
Avvicinare i giovani alla lettura. Walter Peraro, presente all’incontro in veste di attore, ha proposto al pubblico alcuni frammenti significativi delle opere di Dante e Dostoevskij. Albertina Cortese presidente del Centro Scaligero degli Studi Danteschi, ha chiuso la conferenza lanciando un messaggio: "Bisognerebbe cercare di avvicinare i giovani a questa lettura… ma sarà complicato perché sono letture complesse". Dopotutto Dante e Dostoevskij conclude Aloe “non sono immediati, ma ben mediati”.