La manifestazione ormai nota a tutti Verona Marathon, oltre all’approdo a Verona di 5000 sportivi per l’occasione, ha anche visto un momento di divulgazione scientifica con il convegno “Cuore e Sport”, tenutosi il 20 febbraio alla Gran Guardia a cui hanno partecipato esponenti di rilievo dalle Scienze Motorie, dalla Cardiologia e dalla Medicina dello Sport.
I protagonisti del convegno. Il convegno ha ospitato esperti quali Pietro Delise, aritmologo a Conegliano Veneto tra i massimi esperti di morte improvvisa, Carlo Morandi preside della Facoltà di Scienze Motorie, Giorgio Morando direttore della Cardiologia Ulss 21, Federico Schena della Facoltà di Scienze Motorie, Corrado Vassanelli direttore Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Integrata e Luisa Zanolla del day-hospital di Borgo Trento.
Sport e cuore, quale rapporto? “Ormai è appurato che esiste un rapporto diretto tra sport e salute del cuore: un’attività fisica di media intensità, praticata regolarmente, permette di diminuire drasticamente le cardiopatie – afferma Schena – gli studi più recenti dimostrano che le intensità moderate sono il punto di partenza e che la maggior parte delle persone, anche con patologia, se opportunamente guidate hanno un vantaggio maggiore, dall’inclusione di attività medio-intense comprese le attività di forza muscolare”.
“Dobbiamo entrare nell’ottica che lo sport non è affatto un optional, un’attività marginale della nostra vita, ma un impegno salvavita – aggiunge Schena – gli studi condotti fino ad oggi hanno dimostrato che la corsa fa bene al cuore, migliora l’efficienza cardiaca e circolatoria. Durante l’esercizio si attuano molti aggiustamenti funzionali che risultano di grande efficacia per il sistema muscolare e cardiocircolatorio con effetti pari se non addirittura superiori a molti interventi farmacologici. Per questo è importante che anche la persona con rischio di patologie cardiache si orienti concretamente verso una pratica regolare di sport di durata, come la corsa.
Federico Schena sottolinea altresì che l’approccio con la corsa, come con qualsiasi altra attività sportiva, deve essere graduale e progressivo, alcuni consigli sono essenziali per avvicinarsi alla corsa quando si è inesperti, perciò è meglio avvalersi dell’aiuto di coloro che ne studiano gli aspetti medici e scientifici.
Il centro per la preparazione alla maratona. Proprio per supportare l’attività fisica connessa alla corsa è nato nel 2007 alla Facoltà di Scienze Motorie il “Centro per la preparazione alla maratona”diretto da Federico Schena, un centro di ricerca scientifica e di servizi connessi alla Maratona che mette a disposizione degli atleti maratoneti test di valutazione ed allenamenti personalizzati, consulenza nutrizionale e psicologica, conferenze mirate ed allenatori preparati. Il maratoneta, anche a livello amatoriale che intende avvalersi dei servizi forniti dal centro, ha la possibilità di migliorare la propria modalità di allenamento e ricevere assistenza tecnica e scientifica. I controlli medici e gli interventi di valutazione a cura del Centro per la Preparazione alla Maratona sono realizzati direttamente negli spazi della Facoltà o in collaborazione con centri esterni, in diversi contesti e per diverse tipologie di atleti.
Essendo un centro di formazione sportiva in un contesto universitario, il Centro Maratona pone un’enfasi particolare anche sull’attività di formazione, occupandosi della diffusione delle conoscenze relative ai modelli ideali di allenamento e prestativo, attraverso tirocini, corsi di approfondimento, seminari, convegni e pubblicazioni scientifiche anche a livello internazionale.
“A questo proposito – conclude Schena – è bene sottolineare che essere un maratoneta, di età superiore a 50 anni, non significa necessariamente non correre il rischio di incorrere in un evento coronarico maggiore. In conclusione correre fa sicuramente molto bene al nostro profilo di rischio cardiovascolare, correre una maratona è però una condizione da eseguire sotto stretto controllo medico”.