Cosa lega la psicologia all’arte e alla musica? L’università di Verona, insieme all’Accademia di Belle Arti Cignaroli e al Conservatorio Dall’Abaco, è ideatrice del progetto “Creativity arte programmata” dedicato a due maestri della psicologia italiana, Paolo Bozzi e Manfredo Massironi. Un ricco programma che prevede, sino a giovedì 19 maggio, due congressi internazionali, due mostre, un concerto e numerosi workshop di studio e ricerca. L’iniziativa è coordinata da Ugo Savardi, docente di Psicologia dell’arte dell’università scaligera con la stretta collaborazione degli studenti delle tre istituzioni.
Il progetto. Promossa con il supporto dell’Ephplab e della “Society for Gestalt Theory and its Applications”, l’iniziativa lega studi sulla percezione visiva e musicale alla prospettiva fenomenologico-sperimentale. “L'attività di ricerca e didattica di Psicologia dell'arte e della creatività condotta in questi anni nella facoltà di Scienze della formazione ha dato buoni risultati – sottolinea Mario Longo, preside della facoltà -. Un chiaro esempio di come l'ateneo veronese e il tessuto culturale della città, insieme, possono generare sinergie e progetti di eccellenza con il Conservatorio e l’Accademia Belle Arti.
I protagonisti. La manifestazione mira a celebrare le figure di Palo Bozzi e Manfredo Massironi con due congressi internazionali, due mostre e un concerto, workshop di studio e ricerca, per i loro contributi nel mondo della ricerca scientifica e artistica. Bozzi, scienziato e ricercatore nell’ambito della percezione visiva e musicale è stato violinista e compositore, allievo e biografo di Rodolfo Lipizer; Massironi, ordinario di psicologia nell’ateneo veronese, ha contribuito alla ricerca nelle arti visive come promotore e artefice primo dell'esperienza dell'arte cinetica. Massironi e Bozzi sono i due maestri della Psicologia italiana attorno ai quali si è aggregato per molti anni, all’università di Verona nel dipartimento di Psicologia, un gruppo di ricercatori provenienti da diverse università italiane e afferenti a varie aree delle Scienze cognitive per discutere di psicologia delle percezioni, arti visive e musica, nel cui contesto sono nate ricerche pubblicate in libri e riviste nazionali e internazionali e sono stati fondati centri di ricerca come l’Ephplab ed il Ctao.
Prospettive diverse. “Si tratta di un progetto di valenza internazionale – spiega Savardi – Il programma è piuttosto denso e diversificato ma condivide una riflessione sul periodo che confluisce nelle due mostre sull’arte programmata e cinetica di cui l’Italia è stata il capofila con i gruppi artistici N, T, 0 e con artisti come Munari e Massironi che hanno fondato a Padova il gruppo N. Un’opera di coordinamento complessa che ha visto impegnati fin da subito gli studenti delle tre istituzioni e che ha permesso di sviluppare un’inedita collaborazione sui medesimi contenuti, una sorta di visione da angolature e prospettive diverse del medesimo oggetto”. “E’ positivo il fatto che il Conservatorio si apra alla collaborazione con altri istituti – spiega Luisa Zacchinelli, docente del Conservatorio – Con il corso di Psicologia dell’arte dell’università e l'Accademia Belle Arti, la qualità di questo progetto garantisce un’esperienza trasversale su creatività e arte, dall’analisi sociale alle metodologie più sofisticate delle scienze cognitive”.