Negli ultimi anni i progressi della scienza e della tecnologia, come l'avvento dell'ingegneria genetica e l'uso dell'eutanasia, hanno messo in discussione le convinzioni umane influenzando le nostre opinioni sulla nascita e sulla morte. Per discutere i limiti scientifici della medicina si ricorre sempre più spesso alla bioetica, un moderno campo di ricerca contro gli eccessi tecnologici. È proprio di questa disciplina che tratta il libro “Bioethics and biolaw through literature” presentato in biblioteca Frinzi il 16 novembre nel corso del ciclo di incontri “Io scrivo, tu mi leggi”. Curato da Daniela Carpi, docente di Letteratura inglese, il volume unisce i campi della bioetica e del diritto attraverso il testo letterario, prendendo in considerazione le trasformazioni del concetto di persona causate dai rapidi sviluppi scientifici del mondo contemporaneo. Alla presentazione hanno partecipato Cristina Costantini, docente di Diritto privato comparato all'università di Bergamo, e Isolde Schiffermuller, docente di Letteratura tedesca.
Costruire l'identità. “Il progresso delle biotecnologie ha introdotto nuove sfide che scuotono la vita umana nelle sue fondamenta – ha spiegato Costantini – tali progressi e l'apertura di nuove frontiere tecnologiche rendono necessaria una riconcettualizzazione di termini chiave quali autonomia, dignità e persona umana. Quindi diventa indispensabile chiarire il ruolo dei diritti umani nel contesto scientifico e capire in che modo la letteratura può essere il veicolo per la ricostruzione dell'identità culturale”.
Difendere l'identità. “Prima di tutto bisogna saper distinguere tra ciò che potenzia la vita e ciò che invece la indebolisce – ha detto Schiffermuller – se la tecnologia prende il sopravvento sull'uomo allora cresce il disagio verso l'esplorazione dell'ignoto, e l'identità rischia di essere minacciata. Com'è possibile difendere i diritti della persona dai progressi della biomedicina? E la letteratura come accoglie questa sfida? Questi sono i grandi dilemmi a cui il libro ha cercato di rispondere”.
Io scrivo, tu mi leggi. La presentazione del volume “Bioethics and biolaw through literature” è stato uno degli appuntamenti di “Io scrivo, tu mi leggi”, manifestazione che negli anni è riuscita a creare un vero e proprio spazio d’incontro tra studenti universitari, docenti, autori e curatori di opere letterarie. Agli studenti che partecipano potranno essere riconosciuti crediti liberi nella misura stabilita da ciascun consiglio di facoltà.