Muoversi a piedi o in bicicletta è bello e fa bene. Questo il messaggio lanciato al convegno “Camminare e pedalare a Verona” per celebrare la settimana europea della mobilità sostenibile 2012. Al dibattito, moderato da Marco Passigato, mobility manager dell’ateneo, hanno partecipato esperti e docenti di Verona e non solo. Significativo l’intervento di Ivan Moroder, direttore dell’ufficio mobilità del comune di Bolzano, città che ha saputo ridurre al 27% la mobilità in auto.
Cambiare si deve e si può. Lasciare l’auto in garage e decidere di fare una passeggiata o salire in sella a una bicicletta è positivo non solo in termini di inquinamento e di incidenti stradali. “Un terzo aspetto spesso trascurato della mobilità sostenibile è il movimento e il nemico da combattere si chiama sedentarietà” afferma Susanna Morgante, mobility manager dell’Ulss 20 e responsabile del programma regionale di promozione dell’attività motoria. Un terzo della popolazione non fa abbastanza esercizio fisico, il 30% delle morti premature è causato dal sovrappeso e dell’inattività, ma il dato più inquietante è che la sedentarietà uccide come il fumo. Nel 2008 circa 5,3 milioni di persone nel mondo sarebbero morte proprio a causa della loro pigrizia; le vittime del tabagismo, nello stesso anno, sono state 5,1 milioni. Questa tendenza però può essere invertita dal potenziamento dei mezzi pubblici, dall’ampliamento delle zone a traffico limitato, da una maggiore tariffazione della sosta e dalla creazione di zone per la pedonalità e la ciclabilità.
La mobilità sostenibile a Verona. In città la mobilità a piedi è buona, grazie alla rete dei marciapiedi e i numerosi attraversamenti pedonali di qualità sia a pedana rialzata in prossimità delle scuole sia con isola salvagente. Per la mobilità in bicicletta la situazione invece non è così evoluta e di qualità, ci sono alcuni tratti di percorsi ciclabili significativi ed estesi, ma anche mancanze, punti pericolosi e criticità. Fondamentali diventano anche le apposite segnaletiche per la conoscenza e la raggiungibilità delle aree verdi che stanno sorgendo, come il parco di San Giacomo a Borgo Roma. Una buona urbanistica e una buona riorganizzazione degli spazi pubblici può consentire ai residenti di potersi muovere bene, volentieri, in modo sicuro e confortevole in città a piedi e in bicicletta per raggiungere le scuole, i luoghi centrali e i quartieri, le chiese, i cimiteri e i parchi.
L’università in movimento. La mobilità sostenibile è un tema da sempre molto caro all’ateneo scaligero. “Ogni anno cerchiamo di valorizzarla attraverso tesi di laurea, iniziative, corsi e attività di ricerca” spiega Federico Schena, docente della facoltà di Scienze motorie. Dal mondo universitario intervengono anche Stefano Tardivo, docente della facoltà di Medicina, dipartimento di Sanità pubblica e medicina di comunità, e Massimo Lanza, docente della facoltà di Scienze motorie. “Non dobbiamo dimenticare gli enormi benefici dell’attività motoria sia per le persone sane che per quelle malate – ribadisce Tardivo – l’esercizio fisico ha un ruolo fondamentale sia nella riabilitazione che nella prevenzione di tante malattie tra cui il tumore al seno”. Lanza aggiunge “non è sufficiente dire che muoversi fa bene, bisogna creare una rete di attori che lavori per la promozione dell’attività fisica. Ci sono tante possibilità, tante persone ma nessuno si dà la responsabilità per migliorare la situazione". L’Università di Verona propone due iniziative in merito. Un corso di formazione per creare la figura del “Promotore della mobilità ciclistica”, di ambito urbano, tempo libero e cicloturismo per promuovere i territori, diviso in 48 ore di lezione frontale e 4 giornate di escursioni che si svolgeranno nella primavera 2013, per un totale di 13 crediti formativi e un servizio di consulenza della facoltà di Scienze motorie, “Info point esercizio fisico”, che fornisce indicazioni su eventuali attività sul territorio, consulenza sulle offerte della facoltà anche per utenti esterni e programmi di attività fisica per bambini e ragazzi.
L’approccio diretto e consapevole dell’ESU. Anche l’Esu, da sempre attivo per migliorare la qualità della vita dello studente, ha deciso di dare il suo contributo a favore della mobilità sostenibile. “Le nostre scelte tendono a portare un piccolo tassello di natura pratica e concreta” afferma Gabriele Verza, direttore dell’Esu. Gli incentivi proposti riguardano interventi sulla residenzialità così da permettere allo studente di raggiungere la sede universitaria a piedi o in bicicletta; per gli studenti fuori sede parcheggi a tariffa agevolata; un servizio di prestito biciclette in collaborazione con l’ateneo; l’erogazione diretta di abbonamenti annuali Atv e un contributo per il trasporto pubblico urbano, extraurbano, integrato e ferroviario.