Al via la seconda giornata del festival “Infinitamente” con l’inaugurazione della mostra su Giacomo Leopardi. Un percorso didattico sul poeta ottocentesco curato dal Centro nazionale di studi leopardiani che rientra nel museo allestito nella sua versione integrale a Recanati dal 1998. All’evento sono intervenute Chiara Gaiardoni, collaboratrice del Centro nazionale di studi leopardiani e Augusta Celada, preside dell’Educandato agli Angeli, davanti una sala gremita di studenti dell’ultimo anno del liceo classico. La mostra resterà aperta all’Educandato agli Angeli fino al 12 aprile.
Una mostra internazionale. I pannelli esposti al pubblico all’Educandato agli Angeli fanno parte della mostra “Il mondo di Leopardi” allestita dal Centro nazionale di studi leopardiani nel museo dedicato al poeta a Recanati, sua città natale. Il museo didattico e artistico è nato nel 1998 per volere di Franco Foschi, allora presidente del Cnsl, e della contessa Anna Leopardi con l’obiettivo di ricostruire, attraverso immagini, autografi, fotografie, la vita del poeta, la sua formazione, gli ambienti che ha frequentato e le città in cui si è fermato. «La mostra – ha spiegato Gaiardoni – ha fatto il giro del mondo. È stata tradotta non solo nelle più classiche lingue europee, ma anche in ungherese, portoghese, arabo, turco e persino russo. Tutto questo a dimostrazione sia dell’interesse internazionale che ruota attorno al poeta sia dell’apertura e della diffusione dell’opera svolte con perseveranza, rigore e notevoli sforzi economici dal Centro leopardiano». Un protagonista indiscusso della nostra storia letteraria riconosciuto a livello mondiale. «L’anello di congiunzione tra Ottocento e Novecento – lo ha definito Celada – Leopardi, infatti, viene affrontato come primo autore nel nostro programma didattico per evidenziare come il suo pensiero e le sue opere influenzino nel corso del secolo tutto il mondo letterario e scientifico».
Il Centro nazionale di studi leopardiani. Istituito nel primo centenario della morte di Leopardi, ha come finalità prima di promuovere ricerche e studi in tutti i campi della leopardistica. «Le attività sono numerose – ha continuato Gaiardoni – dalle celebrazioni ai convegni internazionali, dagli incontri organizzati con le scolaresche alle visite guidate. Oltre ad un’attività strettamente legata all’ambito scientifico il Centro svolge, così, anche un intenso lavoro didattico e divulgativo». Da anni collabora anche con le cattedre leopardiane, corsi universitari dedicati allo studio del pensiero e dell’opera di Leopardi, istituite a Macerata, Birmingham, Buenos Aires e dal 2009 anche a Napoli. Ogni quattro anni, dal 1962, organizza dei convegni internazionali e annualmente celebra il giorno natale del poeta, il 29 giugno, con una lectio magistralis aperta a tutta la cittadinanza. Nel corso della manifestazione vengono, inoltre, conferiti sia il Premio “Giacomo Leopardi” ad un illustre esponente della cultura internazionale sia i Premi “Giacomo Leopardi” per tesi di laurea e di dottorato, un riconoscimento ambito da tutti gli studenti di Leopardi italiani e stranieri. Il Centro dispone anche di una biblioteca il cui nucleo originario, in continua crescita, è costituito da 6000 volumi e 3000 miscellanee.