Nasce la collaborazione tra Università di Verona e Agrinsieme, il coordinamento tra Confagricoltura, Confederazione italiana agricoltori, Confcooperative e Lega delle Cooperative. L’accordo è stato firmato dal rettore Alessandro Mazzucco e dal coordinatore di Agrinsieme Giambattista Polo. Lo scopo della convenzione è quello di incentivare la competitività e l’innovazione del comparto agricolo e agroalimentare veronese attraverso la ricerca scientifica.
La nuova collaborazione che ha validità di 5 anni ed è rinnovabile, nasce per conciliare l’attività di studio e di ricerca nel settore agricolo al fine di promuovere iniziative per lo sviluppo dei rapporti tra l’ateneo e le imprese del settore, individuare risorse finanziarie per il sostegno e lo sviluppo dei progetti di ricerca e creare un collegamento con le istituzioni del territorio. “Da molti anni la ricerca è una questione che si fatica a realizzare- spiega il rettore Mazzucco – per questo l’università italiana dovrebbe compiere uno sforzo per rientrare nelle iniziative territoriali, contrastando l’isolazionismo che è proprio della nostra cultura. La ricerca di base è un elemento di partenza per la ricerca applicativa e l’università deve fare delle scelte nel campo del lavoro, senza ignorare il territorio e le richieste lavorative dei giovani”.
Il coordinamento dei lavori sarà affidato a un comitato di gestione che si occuperà di definire e programmare i progetti di ricerca, monitorare il lavoro svolto e verificare il raggiungimento degli obiettivi prefissati. A questo proposito, Polo spiega obiettivi e procedimenti iniziali della convenzione: “ Inizialmente è prevista una riunione organizzativa con il comitato di gestione del progetto in cui, anche in base alle conoscenze e competenze dell’università, saranno delegati i vari compiti. Gli obiettivi primari sono incentrati sulle emergenze, sulle malattie delle piante come ad esempio le fitopatie ma soprattutto sulla necessità di nuove varietà e nuove riconversioni di colture”.
Il fattore di successo dell’agricoltura veronese si è basato per molti anni sulla propensione degli agricoltori a introdurre processi produttivi rilevanti a livello di innovazione tecnologica anche sulla base di attente ricognizioni sul mercato. Per questo Agrinsieme attraverso le parole di Giambattista Polo, sostiene che “L’idea di spingere sulla ricerca non è un’opzione ma una scelta strategica per riuscire a continuare a caratterizzare il comparto agroalimentare veronese in direzione della crescita del valore aggiunto e dell’occupazione, specie giovanile”.
Ascolta le interviste http://www.fuoriaulanetwork.net/podcast/unigr-18-settembre-2013/