Si concluderanno con la fine del 2013 i lavori di recupero dell’ex Panificio austriaco Santa Marta. Il complesso edilizio di 25.000 metri quadrati sarà sede dei dipartimenti di Economia aziendale e Scienze economiche. L’intervento realizzato dall’università di Verona è il primo grande recupero di un manufatto austriaco presente sul territorio veronese. Un progetto di restauro e ristrutturazione destinato non solo alla comunità accademica, ma all’intera città dato che l’opera rientra in un più vasto progetto di riqualificazione urbana di Veronetta, importante area storica della città.
I lavori sono iniziati ad ottobre 2009. Ad oggi si può definire completa la fase relativa alle opere di scavo e demolizione delle strutture non funzionali al recupero, la realizzazione del fossato e le opere di restauro e consolidamento con le lavorazioni di pulizia delle superfici murarie e il risanamento delle strutture murarie a volta e del sistema ligneo di copertura. Sono, ad oggi, in fase di completamento tutte le partizioni vetrate e gli infissi, le quattro scale metalliche di emergenza ed il complesso apparato impiantistico: centrale termica e sottocentrali, impianto geotermico e distribuzioni interne. L’importo dei lavori per l’intervento edilizio ammonta a 26.325.563,87 euro mentre l’intervento nel suo complesso ha un costo di 35.143.823,20 comprensivo dell’intervento edilizio, degli arredi, delle dotazioni previste e degli interventi per il risparmio energetico e le energie rinnovabili e degli oneri fiscali. I costi dell’opera, interamente a carico dell’ateneo, provengono in parte da accantonamenti di bilancio e in parte dall’accensione di mutui contratti con la Banca europea per gli investimenti, Bei e da Unicredit. Il progetto esecutivo è stato redatto dall’Isp – Iuav Studi e Progetti, la gara d’appalto per l’aggiudicazione dei lavori è stata vinta dall’impresa Consorzio Cooperative costruzioni – Ccc società cooperativa e i lavori sono stati affidati alla consorziata Cooperativa costruzioni S.C. Nell’ex Panificio sorgeranno spazi dedicati a studenti, personale docente, ricercatore e personale tecnico amministrativo. Aree destinate a funzioni diverse che si susseguono dal piano interrato al sottotetto. Al piano interrato sorgeranno, infatti, 6 laboratori didattici per 316 posti, un deposito libri di 750 mq e una zona ristoro di circa 350 mq, al piano terra una hall di accesso e 11 aule didattiche per un totale di circa 900 posti a sedere e una zona destinata alla segreteria studenti. Al primo e al secondo piano saranno ospitati gli studi dei docenti e gli uffici del personale tecnico amministrativo per circa 160 postazioni di lavoro e 8 aule per i dottorandi. All’ultimo piano troverà, invece, collocazione una biblioteca con sale consultazioni per 200 posti, una zona scaffale di circa 950 mq, uffici per il servizio bibliotecario per 20 postazioni di lavoro e ulteriori 30 postazioni di lavoro riservate al personale dei dipartimenti.
La filosofia dell’intervento. L’intervento di restauro dell’ex Panificio ha una forte componente di recupero delle strutture e degli spazi esistenti: volte e strutture murarie, capriate e copertura, superfici murarie interne ed esterne. L’obiettivo di ottemperare anche a quanto concordato con la Soprintendenza ha comportato una grande attenzione nella conservazione delle finiture superficiali così come giunte sino a noi. Ciò ha messo in luce il fascino del palinsesto delle finiture che nel tempo si sono succedute a partire da quella originaria. L'ottimo stato di conservazione delle murature e l'intento di non intervenire con improbabili ripristini dei trattamenti superficiali originari, ha consentito di mantenere sostanzialmente inalterato l'aspetto formale delle facciate. Il progetto di restauro è, quindi, puro progetto di conservazione prevedendo principalmente interventi di pulitura e consolidamento, riducendo al minimo il ricorso ad integrazioni e rimozioni. La scelta di non ripristinare l’intonaco è stata condivisa con la Soprintendenza competente, con l’intento di preservare un’immagine complessiva e paesaggistica ormai consolidata e che caratterizza fortemente l’intero contesto ambientale.
Gli interventi per il risparmio energetico e le energie rinnovabili. Il progetto di recupero è stato caratterizzato, fin dalle sue fasi iniziali, dall’obiettivo di curare con estremo riguardo gli aspetti connessi al contenimento dei consumi energetici. Pertanto, preso atto della difficoltà di allacciarsi alla rete cittadina di teleriscaldamento, si è scelto di rivoluzionare l’impianto di produzione di energia termica realizzando un importante impianto geotermico con pompe di calore anziché le convenzionali centrali termiche.L’opportunità offerta dalle energie rinnovabili e le caratteristiche fisiche e geologiche del luogo di intervento, hanno portato alla valutazione di fattibilità dell’impianto geotermico per la produzione di fluido termico caldo e freddo, di riscaldamento e raffrescamento, con potenza termica totale di circa 550 Kwt.Il sistema impiantistico totale prevede sia la presenza di sistemi delocalizzati di produzione di energia tramite sistema “geotermico” sia un “polo tecnologico” dislocato nella zona dove sono già presenti gli impianti per il Silos.La percentuale di copertura del fabbisogno energetico così ottenuta assume un valore elevato tale da poter considerare da un lato il sistema geotermico come il principale sistema di produzione di energia e dall’altro il sistema centralizzato come un sistema di integrazione e di back-up.