Verona riconfermata punto di riferimento mondiale per gli studi psichiatrici e per la ricerca sulla salute mentale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rinnovato fino al 2017 la designazione di Centro Collaboratore per la ricerca e la formazione in salute mentale e valutazione dei servizi alla Sezione di Psichiatria e Psicologia Clinica dell’università di Verona.
La nomina di centro collaboratore evidenzia lo stretto legame tra la struttura veronese e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in un ambito che si coniuga con la tradizione di studi condotti fin dagli anni Settanta da Michele Tansella, fondatore e direttore del centro fino a novembre 2013. “Si tratta di un rinnovo di particolare importanza – dice Corrado Barbui, attuale direttore del centro – in quanto avvenuto contestualmente al passaggio di consegne dopo il pensionamento del professor Tansella”. Barbui, che guiderà la struttura per i prossimi quattro anni, ha curato personalmente l’application per mantenere e potenziare le attività. “Obiettivo primario del centro Oms di Verona – aggiunge Barbui – continua ad essere quello di fornire supporto scientifico nel promuovere e valutare programmi orientati a migliorare la qualità della assistenza psichiatrica nei paesi in via di sviluppo e nei contesti economicamente svantaggiati”.
Progetti futuri. In Italia vi sono solo tre centri Oms per la salute mentale e quello di Verona è l’unico al mondo designato alla valutazione dei servizi in questo campo. Dagli studi sulla farmacologia condotti con approccio critico, alla centralità dei percorsi di riabilitazione, con una forte attenzione alla dimensione etica del fare ricerca in un’ottica di servizio pubblico, il lavoro del centro scaligero ha consentito di fare grandi passi avanti per migliorare la qualità della vita delle persone con malattie mentali e delle loro famiglie. Attualmente il centro partecipa al progetto mhGap che ha come obiettivo quello di colmare il divario esistente tra le evidenze disponibili sull’efficacia degli interventi e le pratiche ancora oggi troppo arretrate in molti contesti assistenziali del mondo. È, inoltre, impegnato nell’implementazione a livello globale del “Mental Health Action Plan 2013 – 2020”, un piano di azioni orientate alla promozione della salute mentale ed alla prevenzione, trattamento e riabilitazione delle principali patologie psichiatriche. Il centro è anche attivo per indurre le principali autorità regolatorie mondiali, inclusa la European medicine agency, a promuovere un accesso e un utilizzo più razionale degli psicofarmaci”.
Un po’di storia.Il 23 febbraio 1987, la sezione di Psichiatria e la sezione di Psicologia Clinica del dipartimento di Sanità Pubblica e Medicina di Comunità dell’università di Verona sono state ufficialmente designate, per la prima volta, centro collaboratore dell’Oms. Dal febbraio di quell’anno, il centro di Verona ha mantenuto questo ruolo all’interno dell’Oms, rivestendo incarichi di prestigio e collaborando a progetti che hanno influito sulle politiche sanitarie in termini di salute mentale su scala internazionale.
Nel 1996 il Centro Oms di Verona ha cambiato nome aggiungendo una qualifica specifica al tipo di collaborazione. Da allora, infatti, si chiama ufficialmente “Centro collaboratore Oms per la ricerca e la formazione in salute mentale e per la valutazione dei servizi”. Questo nome sta proprio a sottolineare l’ambito specifico di collaborazione che il centro di Verona ha con l’importante istituzione sanitaria con sede a Ginevra. Dopo il pensionamento di Michele Tansella, suo fondatore e direttore fino al novembre dello scorso anno, il centro è guidato da Corrado Barbui, professore associato di Psichiatria dell’Università di Verona e stretto collaboratore di Michele Tansella e di Mirella Ruggeri, attuale direttore della Sezione di Psichiatria.
I centri collaboratori dell’Oms sono istituzioni, quali istituti di ricerca, università o accademie, designate dal direttore generale dell’Oms, in accordo con il ministero della Salute nazionale, per portare avanti attività specifiche in supporto ai programmi dell’Oms. Oggi nel mondo ci sono circa 800 centri collaboratori dell’Oms, in oltre 80 nazioni. Gli ambiti di collaborazione spaziano dalla salute mentale alle cure nell’assistenza infermieristica, dalle terapie occupazionali alle malattie croniche e ai problemi legati alla nutrizione. Ogni quattro anni una commissione internazionale di esperti è chiamata a valutare il livello di produzione scientifica del centro, che deve essere all’altezza della qualifica e della mission ricevute inizialmente. Solo mantenendo questo standard qualitativo e raggiungendo gli obiettivi programmati all’inizio della nomina si può avere un rinnovo dell’incarico per il periodo successivo.
Ascolta l'intervista a Corrado Barbui.
16.01.2014