“Il male che si deve raccontare”. È questo il titolo del libro di Simonetta Agnello Horby e Marina Calloni che verrà presentato martedì 13 maggio, alle 17.45, nell'aula 2.3 del palazzo di Lettere. L’evento è organizzato da Olivia Guaraldo, ricercatrice di Filosofia politica dell’ateneo, in collaborazione con l’associazione “Isolina e…” e il centro di ricerca del dipartimento di Filosofia, Psicologia e Pedagogia “Politesse – Politiche e teorie della sessualità”. Per l’occasione sarà presente una delle due autrici, Marina Calloni, ordinario di Filosofia politica e sociale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca.
Il libro. Si legge nella presentazione del volume “Con un programma semplice ed efficace, che ha coinvolto le donne potenzialmente esposte a violenza e le aziende in cui lavorano, la Global Foundation for the Elimination of Domestic Violence, Edv, creata da Patricia Scotland ha contribuito a contenere sensibilmente il fenomeno della violenza domestica in Inghilterra. Questo piccolo libro ha lo specifico obiettivo di creare una Edv italiana per applicarne il metodo nel nostro Paese. Simonetta Agnello Hornby ha scritto racconti che, attraverso vicende affioranti dalla sua memoria e ancor più attraverso casi affrontati in veste di avvocato, danno una vividissima e articolata rappresentazione del segreto che a volte si nasconde dentro le pareti domestiche. Con la sapienza narrativa che le è propria, evoca l’esibizione del teatro della violenza in Sicilia, i silenzi comprati da un marito abusante, il dolore dei figli abusati, la complicità fra vittima e carnefice. Marina Calloni traduce la consapevolezza secondo la quale viviamo in città in cui ‟si uccidono le donne” in una visione sintetica e in una stringente serie di dati. Il male che si deve raccontare è insieme un atto di denuncia – il male che si deve strappare al silenzio – e uno strumento a disposizione delle associazioni che, anche in Italia, lottano da tempo contro questa violenza, offrendo aiuto, mezzi e protezione alle vittime. I proventi di questo libro contribuiscono alla creazione della sezione italiana di Edv e alle attività che, attraverso la Fondazione, hanno come obiettivo l’eliminazione della violenza domestica”.
05.05.2014