Il mondo delle fondazioni di origine bancaria è attualmente al centro dell’attenzione. Entro la fine dell’anno tali enti, che svolgono un ruolo centrale a livello finanziario e di sostegno del sistema delle erogazioni con finalità di pubblica utilità, dovranno dare concreta attuazione al protocollo stipulato, la scorsa primavera, tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, Mef, e l’Associazione di Fondazioni e Casse di risparmio, Acri, introducendo le conseguenti modifiche statutarie. Per questo il dipartimento di Scienze giuridiche dell’università di Verona ha organizzato la giornata di studio “Le fondazioni di origine bancaria venticinque anni dopo” per parlare dell’impatto del protocollo di intesa sull’operatività di questi enti e avviare una riflessione sulle problematiche giuridiche ed economiche della materia.
Durante l'incontro sono intervenuti alcuni tra i più autorevoli studiosi della materia a livello nazionale, che negli anni hanno anche partecipato concretamente, con il loro personale contributo, all’attività delle fondazioni di origine bancaria. Tra questi l’avvocato Giuseppe Guzzetti, presidente di Acri, e l’avvocato Roberto Pinza, che con Carlo Azeglio Ciampi fu estensore del decreto legislativo che disciplina le fondazioni di origine bancaria.
“Sin dalla loro nascita, agli inizi degli anni Novanta – spiega Giovanni Meruzzi, docente di Diritto Commerciale, tra gli organizzatori del convegno – le fondazioni di origine bancaria hanno svolto un ruolo centrale nella vita economica e sociale del Paese, e sicuramente continueranno a svolgerlo negli anni a venire. Il protocollo d’intesa siglato tra Mef e Acri costituisce un passaggio importante nella vita di tali enti, e un esempio pressoché inedito di autoriforma del sistema tramite uno strumento negoziato. Era importante avviare una riflessione qualificata sulla materia, affrontando il tema senza condizionamenti o prese di posizione aprioristiche. Credo che questa giornata di studio costituisca un importante contributo in tal senso, e dimostri il concreto interesse dell’Ateneo veronese e del dipartimento di Scienze giuridiche per l’evoluzione giuridica e operativa di istituzioni che hanno svolto e svolgono un ruolo centrale nello sviluppo del territorio”.
Il protocollo d’intesa introduce, tramite un meccanismo consensuale e negoziato del tutto inedito nel panorama regolativo nazionale, una vera a propria autoriforma del sistema delle fondazioni di origine bancaria, incidendo, in modo profondo, sulle strutture del governo degli enti. Un cambiamento sotto molteplici profili che riguarda, in particolare, la gestione dei patrimoni, la selezione dei componenti degli organi, il numero e la durata dei relativi mandati e le cause di incompatibilità.
09.11.2015