I romanzi "Madame Bovary" e "Anna Karenina", scritti rispettivamente nel 1856 e nel 1877, il 10 dicembre, nell'aula T4 del Polo Zanotto, sono stati protagonisti dell'appuntamento inaugurale del ciclo di incontri “Figli di Giano”. L'iniziativa è stata organizzata da Roberto Pasini, docente di Storia dell’arte contemporanea all’ateneo scaligero. Ospite Renato Barilli fenomenologo degli stili, autore di numerose pièce teatrali e docente all’università di Bologna.
Barilli ha proposto agli studenti e al pubblico presente il “Dialogo tra Emma Bovary e Anna Karenina”, personaggi di Gustave Flaubert e di Lev Tolstoj portati in scena dalle attrici Silvana Strocchi e Francesca Fuiano. Un insolito incontro quello proposto dal critico, nel quale Emma e Anna, due donne distanti dal punto di vista sociale ma che hanno in comune la stessa parabola che le porterà alla fatidica scelta del suicidio, raccontano le proprie esperienze e le proprie sofferenze come se ci si trovasse davanti al lettino tipico della psicanalisi, mettendo in luce le colpe e i torti subiti dalle protagoniste dei due romanzi. “Sicuramente – continua Pasini – Anna Karenina e Madame Bovary sono diverse tra loro come dimostrano nel dialogo scritto da Barilli, non solo nei due testi di Tolstoj e Flaubert. Però hanno anche una base in comune, che riguarda questo loro odio nei confronti dell’atteggiamento maschile del quali si sentono vittime. I loro suicidi ne sono la conferma, tanto da portare all’atto estremo una condizione di disagio dovuta sicuramente a dei meccanismi sociali dell’epoca. Le due donne rappresentano quindi un trait d'union di rivendicazione dei diritti della donna che allora non c’erano”.
11.12.2015