Pubblicata sul Journal of Peace Research la ricerca “Climate change, rice crops, and violence. Evidence from Indonesia”. A firmare lo studio Roberto Ricciuti, docente di Politica economica di ateneo, Raul Caruso, dell’Università Cattolica Sacro Cuore di Milano e Ilaria Petrarca di Veneto Banca. I ricercatori hanno dimostrato che esiste una relazione che lega clima, riso e aumento della violenza. Attenuando gli effetti negativi del cambiamento climatico sulla produzione del riso con investimenti infrastrutturali e miglioramento delle colture, secondo gli studiosi, è possibile contenere i conflitti in Indonesia e nei paesi con un sistema economico fondato principalmente sulla produzione del riso.
“L'idea è che l'aumento della temperatura minima – ha spiegato Ricciuti – porti ad una riduzione della produzione di riso e che questa, a sua volta, causi un aumento della violenza. Se c'è minore produzione i prezzi del riso aumentano e in un paese come l'Indonesia la spesa per questo cereale copre circa il 50% del budget di una famiglia di contadini. Inoltre, se la produzione di riso è minore, ci sarà bisogno di meno lavoratori nelle risaie, causando disoccupazione e una riduzione del reddito. In questo modo il "costo" della rivolta si riduce e la stessa diventa più probabile. Abbiamo unito i dati sulla produzione di riso e sulle caratteristiche socio-economiche in alcuni distretti dell'Indonesia provenienti dal loro istituto nazionale di statistica, con i dati sui conflitti prodotti dalla Banca Mondiale, e quelli climatici forniti dal Noaa, National Oceanic and Atmospheric Administration. Per trovare questa relazione, abbiamo utilizzato strumenti econometrici piuttosto sofisticati”.
Professor Ricciuti perché nasce e a quale obiettivo risponde questa ricerca?
Siamo partiti dall'insoddisfazione per i risultati, piuttosto contraddittori, della letteratura su cambiamento climatico e conflitto. Abbiamo individuato un possibile problema nel fatto che gli studi principali considerano insieme molti paesi che hanno produzioni agricole diverse. Abbiamo scoperto su riviste come Science, Nature e PNAS, che il riso soffre l'aumento della temperatura minima (quella notturna), rispetto a quella media o massima. Per il grano, per esempio, è diverso: un aumento della temperatura minima aumenta la produzione. La temperatura media, usata in tutti gli studi, nasconde queste differenze tra produzioni agricole. Per questo motivo abbiamo scelto di studiare la relazione tra cambiamento climatico e conflitto in un paese fortemente basato sul riso, e che ha una lunga storia di conflitti.
Lo stesso studio può essere applicato per indagare la correlazione tra i tre fattori (clima, produzione riso e violenza) anche in altri Paesi?
Questo sarà il prossimo passo: mostrare che non si tratta di un fenomeno valido solo per l'Indonesia, ma più in generali nel sud-est asiatico.
Questa ricerca potrebbe essere utile per indirizzare eventuali scelte di politica economica in Indonesia e nei paesi in cui lo studio potrebbe essere condotto?
Certamente sì, attraverso due tipologie di intervento: la prima infrastrutturale, per migliorare le condizioni delle colture e quindi poterne aumentare il rendimento, contrastando la diminuzione dovuta all'innalzamento della temperatura. L’altra, legata alla selezione dei tipi di riso più resistenti a questo problema, con l’eventuale introduzione di nuove coltivazioni.
Consulta la pubblicazione http://jpr.sagepub.com/content/53/1/66.full.pdf+html
04.02.2016
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