Poiché Verona è una delle città italiane a maggiore vocazione shakespeariana, percepibile a ogni livello della vita cittadina, inclusa la sua dimensione teatrale e più genericamente culturale, l’università ha voluto dare il proprio apporto, in collaborazione con il Comune, per celebrare un appuntamento così importante nel mondo come il quarto centenario dalla morte del Bardo.
Nel farlo ha inteso valorizzare, per il tramite di un gruppo di ricercatori che collaborano al progetto Skenè, Theatre and Drama Studies, la specificità di Verona nel canone shakespeariano, promuovendo un convegno internazionale sui due drammi più legati alla città, e fra di loro, oltre che alla tradizione novellistica italiana: Romeo e Giulietta e i Due Gentiluomini di Verona. "Il convegno – spiega Silvia Bigliazzi, tra le coordinatrici degli appuntamenti – prende spunto dalla dimensione intimamente speculare di questi due testi, che si richiamano per temi e strategie drammatiche e che, in modo diverso, ma ugualmente radicale, affrontano la questione di come il comico e il tragico possano in fondo non costituire una polarità assoluta". Se i Due Gentiluomini vira improvvisamente verso la commedia a fronte di premesse potenzialmente tragiche, al contrario Romeo e Giulietta precipita il suo potenziale comico in un esito ineluttabilmente tragico, senza che apparentemente i due protagonisti ne abbiamo responsabilità. "Tutto questo accade proprio perché vi è qualcosa di assolutamente effimero e mutevole nella condizione umana – aggiunge Bigliazzi – tale da rifrangere ogni cosa nel suo contrario. L’aspetto più interessante è rappresentato dal fatto che, in questi due drammi, il comico e il tragico appaiono più vicini di quanto si possa pensare. Un passo di Romeo e Giulietta suggerisce in modo esemplare questa problematica: nella scena dello svelamento della morte apparente di Giulietta, Capuleti osserva come tutte le cose possano d’un tratto trasformarsi nel loro contrario, e così i festeggiamenti per il matrimonio volgersi in rito funebre. Questo concetto costituisce il nucleo fondante di un’indagine che, attraverso studi sulla performance e sulla trasmissione filologica dei testi, così come sul loro portato filosofico, intende indagare le relazioni tra il comico e il tragico e rivisitare il loro rapporto alla luce di sottili contiguità ancora largamente inesplorate in uno Shakespeare che, pur giovanile, si dimostra già straordinariamente innovativo".
Le celebrazioni Shakespeariane a Verona (1616 e 1816) proseguono fino al 24 giugno. Il 22 giugno alle 21, al Teatro Laboratorio dell'Arsenale, andrà in scena "I due gentiluomini di Verona" diretto da Pierpaolo Sepe e tradotto da Lisanna Calvi. Il 23 giugno, alle 9.30, nella Sala Convegni del palazzo della Gran Guardia, è in programma il convegno internazionale "All things changed to the contrary: Comic-Tragic Contiguities in the Verona Plays", organizzato dalle docenti di Letteratura inglese di ateneo Silvia Bigliazzi e Lisanna Calvi e dedicato a un’indagine sulla sperimentazione comico-tragica nella prima produzione di William Shakespeare. Alle 21 il teatro Ristori ospiterà "Romeo and Juliet", diretto da Jacquelyn Bessell della Guildford School of Acting dell’università del Surrey, con la partecipazione straordinaria di Lindsay Kemp e la traduzione di Silvia Bigliazzi. Infine, venerdì 24, alle 9.30 nella sala Farinati della biblioteca Civica, appuntamento con Alessandro Serpieri, emerito di Letteratura inglese all’università di Firenze, che terrà la lezione “Tempo e tempi d'amore” con la lettura dei sonetti shakespeariani a cura del Teatro Scientifico. A seguire la tavola rotonda "Performing Shakespeare". La rassegna si concluderà alle 18, nel salone di Casa Boggian, con il concerto "When thou, my music paly'st'. Shakespeare in musica", a cura di Verona Opera Academy con la partecipazione di Cecilia Gasdia e Quirino Principe.
La partecipazione agli appuntamenti e agli spettacoli è libera e gratuita fino a esaurimento dei posti disponibili. Per informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul sito univr.it
22.06.2016