Ogni giorno in Italia ci sono mille nuovi casi di cancro: un problema che coinvolge centinaia di migliaia di famiglie che affrontano la malattia. Oggi sappiamo curare buona parte di quei mille tumori, grazie ai risultati della migliore ricerca oncologica. Quando si parla di ricerca sul cancro pensiamo a laboratori, microscopi, provette. Ma la ricerca è fatta prima di tutto dalle persone e dalle loro storie, che saranno al centro degli incontri nelle università promossi dall’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, in occasione dei giorni della ricerca. Storie professionali, di vita, di speranza e di passione, raccontate agli studenti dagli stessi protagonisti: ricercatori affermati che hanno parlato del cancro e delle ultime scoperte; giovani ricercatori hanno spiegato da dove nasce la passione per il loro lavoro; persone che hanno superato la malattia hanno testimoniato i progressi della ricerca; volontari e sostenitori hanno raccontato l’impegno a favore degli altri.
Nato nel 2011, edizione dopo edizione, il progetto “Incontri nelle università” è stato condiviso dalle più importanti università italiane, raggiungendo migliaia di studenti. Quest’anno, gli incontri si sono svolti tutti la mattina di giovedì 3 novembre, nelle università di Verona, Milano, Palermo e Salerno. Ad aprire i lavori Alfredo Guglielmi, Giampaolo Tortora e Aldo Scarpa dell’università di Verona, mentre le conclusioni sono state affidate al rettore Nicola Sartor. La conferenza ha visto inoltre la partecipazione di Michela Vuga, coordinatore scientifico di OK, Salute e benessere, in veste di moderatrice. A Verona sono intervenuti i ricercatori Salvatore Pece dell’università di Milano e Riccardo Taulli dell’università di Torino, insieme a Sara Alebardi, testimonial della ricerca. Riccardo Taulli ha raccontato la sua esperienza di giovane ricercatore: AIRC è al suo fianco, sostenendo le sue ricerche e riconoscendo il merito del suo impegno. I suoi studi si concentrano da tempo su una famiglia di microRNA specifica, che ha una potente funzione oncosoppressiva nel rabdomiosarcoma, il più diffuso sarcoma dell’età pediatrica. La presenza al tavolo dei relatori di Sara Alebardi è stata la più concreta testimonianza dell’importanza della ricerca per la cura: Sara ha raccontato la sua storia di giovane donna e mamma curata per un tumore, con coraggio ed entusiasmo. Ricercatori, volontari, testimonial e donatori: ci sono migliaia di persone che insieme, ogni giorno, sostengono la ricerca. Il presidente del Comitato AIRC Veneto Antonio Maria Cartolari ha ricordato agli studenti proprio questo: l’importanza di impegnarsi in prima persona a fianco di Airc perché, soltanto uniti, potremo rendere il cancro sempre più curabile.
Airc dal 1965 sostiene progetti scientifici innovativi grazie a una raccolta fondi trasparente e costante, diffonde l’informazione scientifica, promuove la cultura della prevenzione nelle case, nelle piazze e nelle scuole. Oggi può contare su 4 milioni e mezzo di sostenitori, 20mila volontari e 17 comitati regionali che garantiscono a circa 5.000 ricercatori le risorse necessarie per portare nel più breve tempo possibile i risultati dal laboratorio al paziente. Dalla fondazione a oggi Airc ha distribuito oltre 1 miliardo e cento milioni di euro per il finanziamento della ricerca oncologica (dati attualizzati e aggiornati al 2 gennaio 2016).