“Eutanasia”, “Aborto” e “Famiglia” sono alcuni dei temi del dibattito bioetico, che descrivono momenti particolari della vita, veicolano domande e interrogativi sul suo valore e sono, spesso, motivo di approvazione o disapprovazione morale, perché suscitano emozioni. Per questo è necessario conoscerne il significato e la storia. Ecco come, l’11 aprile agli Istituti biologici dell’università, è stato presentato “Le parole della bioetica, dizionario ragionato” dall’autrice Maria Teresa Busca, docente di Bioetica all’università di Torino. Edito da AnankeLab (2017), il volume, scritto a quattro mani da Busca ed Elena Nave, è una mappa ragionata per esplorare il territorio spesso sconosciuto della bioetica. All’incontro erano presenti anche Maurizio Mori, presidente nazionale dell’associazione Consulta di bioetica e Alberto Turco, docente di Genetica medica dell’ateneo veronese.
Il libro. Le due autrici hanno realizzato un piccolo dizionario ragionato che spiega in modo chiaro e conciso i termini e i temi al centro del confronto sociale e culturale dell’Occidente. Con un approccio aconfessionale, pluralista e di stampo filosofico analitico, il libro permette di orientare il lettore alla comprensione delle parole della bioetica e alla costruzione di un’opinione personale. Tra gli autori dei singoli lemmi vi sono alcuni tra i più illustri ricercatori ed esponenti del dibattito bioetico, come Carlo Alberto Defanti, Sergio Livigni e Cesare Galli. “Il libro è rivolto a tutti coloro che si avvicinano per la prima volta alla bioetica, agli studenti e agli specialisti che operano nel settore” come ha spiegato Maria Teresa Busca.
Perché parlare di bioetica? Per riflettere sulla vita. “La bioetica è una disciplina che attraversa campi del sapere molto diversi fra loro – ha sostenuto Alberto Turco – la filosofia, la medicina e la biotecnologia sono solo alcuni fra questi. Parlare di bioetica significa riflettere su temi importanti che riguardano la vita dell’uomo.” Quella dell’11 aprile è stata, per gli studenti, un’occasione per parlare del dibattito bioetico attuale e per conoscere, da vicino, gli strumenti più adatti per farne parte.
Bioetica: filosofia, ma non solo. Oltre ad essere docenti universitarie, Maria Teresa Busca ed Elena Nave fanno parte da tempo della Consulta di bioetica, di cui Maurizio Mori, docente di Filosofia morale dell’università di Torino, è il presidente. L’associazione, fondata nel 1989 dal neurologo Renato Boeri, promuove lo sviluppo del dibattito laico e razionale sui problemi etici nel campo della medicina e delle scienze biologiche, in un’ottica pluralistica di rispetto delle diverse concezioni di valore. Questi obiettivi si rispecchiano nel dizionario che, come ha affermato Maurizio Mori, “è un’importante strumento per chiarire la lingua e ragionare su questioni che ci toccano da vicino.” La Consulta di bioetica organizza attività culturali, lezioni e conferenze rivolte a studenti delle medie, del liceo e dell’università. “Molte volte le riflessioni ascoltate a lezione – ha spiegato Mori – diventano azioni concrete solo molti anni dopo. Il nostro compito è quello di avere un atteggiamento rivolto al futuro e al progresso.” Atteggiamento proficuo, se si pensa alla lunga battaglia per l’approvazione del testamento biologico, iniziata dalla Consulta circa vent’anni fa.