È partito il 27 giugno da Verona un tour su tutto il territorio per far conoscere gli obiettivi dell’accordo che per cinque anni vedrà Banco Bpm a fianco di Fondazione Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, come partner istituzionale di raccolta fondi e divulgazione a sostegno della ricera scientifica. Tra i presenti nella sala convegni del Banco Bpm, Carlo Fratta Pasini, presidente del Banco, Antonio Maria Cartolari, presidente del comitato Airc Veneto-Trentino Alto Adige, Niccolò Contucci, direttore generale di Airc, e Vincenzo Corbo, ricercatore di Scienze tecniche di medicina di laboratorio dell’ateneo scaligero. A moderare l’incontro la giornalista scientifica Michela Vuga.
Banco Bpm e Airc hanno una caratteristica in comune: il forte legame con il territorio. “Far parte di un territorio – ha commentato Fratta Pasini – significa non solo lavorare con i suoi attori principali, famiglie e imprese, ma anche condividere e restituire beneficio con iniziative che portano con sè un valore indiscutibile. Il progresso della ricerca scientifica, che Airc promuove e sostiene da oltre cinquant’anni, incontra in Banco Bpm un primario sostenitore, convinto del valore di questa iniziativa nei confronti della comunità e nello sviluppo del Paese”.
“Siamo particolarmente orgogliosi – ha dichiarato Cartolari – che la presentazione della partnership tra Bpm e Airc abbia luogo proprio a Verona, la città dove una parte rilevante della Banca è nata e opera da sempre. Questa nuova alleanza con Bpm ci consentirà di essere parte integrante della partnership, dando un forte contributo sul territorio veronese dove già abbiamo costruito relazioni proficue per Airc con l’Amministrazione comunale e con gli assessorati all’Istruzione, alla Cultura, al Sociale, e con il mondo della scuola, cui Airc offre una ricca proposta di laboratori didattici, testimonianze di ricercatori e volontari in classe, occasioni di formazione e aggiornamento pr gli insegnati. Con i nostri insostituibili volontari, inoltre presidiamo in Veneto e Trentino Alto Adige gli appuntamenti con le campagne nazionali di informazione e raccolta fondi come ad esempio “Le arance della salute” a gennaio, “L’azalea della ricerca” a maggio, “Il nastro rosa” a ottobre e “I cioccolatini della ricerca” a novembre che quest’anno potranno contare per la prima volta anche sulla distribuzione nelle filiali di Banco Bpm”.
“Territorio e comunità – ha aggiunto Cantucci – sono due pilastri di Airc: diciassette Comitati regionali, ventimila volontari, quattro milioni e mezzo di sostenitori, cinquemila ricercatori che lavorano nei laboratori di tutta Italia, pubblici e privati. Attenzione al territorio significa raccogliere fondi e poi restituirli alla comunità attraverso l’impegno dei ricercatori, valorizzando ogni singolo euro che riceviamo dalle donazioni di privati, aziende e dal 5 per 1000 dei contribuenti, garantendo che venga destinato solo alla migliore ricerca sul cancro, nell’interesse dei pazienti e delle loro famiglie. La partnership fra Airc e Bpm rispecchia questa visione e ci consentirà di sostenere concretamente e con continuità il progresso della ricerca sul cancro in Italia”.
Corbo ha, invece, sottolineato il ruolo di Airc nella sua professione. Dopo una significativa esperienza all’estero, grazie a un progetto Start up sostenuto da Airc, Corbo è potuto rientrare in Italia e avviare un proprio laboratorio all’università di Verona, conosciuta a livello internazionale per l’eccellenza della sua ricerca sul tumore del pancreas, una delle neoplasie sulle quali è ancora necessario investire per identificare nuovi metodi di diagnosi precoce e terapie più efficaci. “Grazie ai fondi che Airc ha messo a disposizione – ha detto Corbo – ci siamo posti l’obiettivo ambizioso di capire se è possibile identificare le vulnerabilità del tumore del pancreas e se possano essere utilizzate per migliorare l’aspettativa e la qualità di vita dei pazienti”. E sul ruolo di Airc per sostenere le nuove generazioni di scienziati di talento ha aggiunto: “Senza lo Start up grant di Airc non avrei potuto creare il laboratorio e di conseguenza non avrei potuto accedere a fondi internazionali nè fare ricerca con importanti gruppi nel mondo, perché il presupposto è avere, appunto, un laboratorio. È chiaro a questo punto quanto Airc sia stata per me e per l’Italia fondamentale, considerando che la ricerca oggi per ottenere risultati importanti nel minor tempo possibile non deve avere confini”.
L’accordo porterà valore aggiunto in ambiti strategici per la missione di Airc: attraverso i grandi eventi di raccolta fondi Banco Bpm contribuirà a sostenere la ricerca sui tumori femminili e sui tumori pediatrici, la formazione e specializzazione dei giovani talenti dell’oncologia italiana, la divulgazione della conoscenza sui temi della prevenzione e della cura dei tumori e l’informazione dei cittadini sui risultati e sui progressi della ricerca.