“Res urbis” e “Smart plant”. Sono questi i progetti finanziati nell’ambito di Horizon 2020 per la produzione di bioplastiche da matrici di diversa origine che David Bolzonella, docente Impianti chimici, presenta in questa nuova puntata di “La ricerca continua”. Assieme a Nicola Frison, ricercatore, Bolzonella ccordina il laboratorio di Impianti Chimici per l’Ambiente e i Bioprocessi, Labicab, del dipartimento di Biotecnologie di ateneo.
Le politiche Europee per il Green Deal. L’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’Onu dichiara che per limitare il riscaldamento globale a 1.5° C rispetto ai livelli preindustriali ed evitare così le conseguenze che oggi si profilano, entro il 2030 si dovranno ridurre del 45% le emissioni globali di carbonio rispetto al 2010 e si dovrà arrivare alla neutralità carbonica entro il 2050, cioè azzerare l’impronta di carbonio mondiale. L’economia mondiale si trova nella urgente necessità di delineare una transizione verso l’era post petrolifera ed è quindi sempre più spinta nella direzione della green economy e dell’economia circolare con un cambiamento di paradigma anche finanziario, rispetto al passato, che rappresenta una grande opportunità. Le politiche europee hanno impresso forte accelerazione a questo settore e all’economia circolare in generale, dal 2015 in poi, anno dell’uscita del Circular Economy Package, e di tutte le strategie e direttive correlate. Con l’insediamento della presidente Von Der Leyen, la Commissione ha accentuato la sua attenzione per le politiche verdi tanto da prevedere una delega speciale per il “Green Deal Europeo”. Parte centrale del Green Deal è il rafforzamento e l’ulteriore sviluppo del settore della bioeconomia, con particolare attenzione alla chimica verde per la sua capacità di incidere direttamente sulla riduzione di emissioni di gas clima alteranti.
La prospettiva italiana per la chimica verde al 2030. Per meglio delineare le potenzialità di questo settore il Mise ha chiesto di redigere 15 position papers che rappresentassero una visione della potenzialità dei diversi settori di intervento proiettati al 2030. Uno dei 15 lavori ha rappresentato la centralità della Chimica Verde nel panorama della politica industriale. La Chimica Verde è uno dei principali strumenti per attuare gli obiettivi della bioeconomia, perché realizza processi per convertire sottoprodotti e scarti dell’agricoltura, degli allevamenti e dell’industria alimentare, i rifiuti, acque reflue e le emissioni di CO2 in composti chimici (come ad esempio prodotti biobased, biodegradabili e compostabili) e combustibili ad alto valore aggiunto, garantendo il recupero della frazione organica residua a favore dei suoli, migliorandone la fertilità e limitando la perdita di biodiversità (EC, 2018). Classico esempio è a filiera dei polimeri biodegradabili e compostabili, un successo della Chimica Verde italiana. “In questo solco – spiega Bolzonella – si inseriscono le nostre ricerche sulla produzione di poli-idrossi-alcanoati, biopolimeri precursosi delle bioplastiche, a partire da rifiuti e scarti organici. L’università di Verona è co-detentrice dei brevetti nazionali e internazionali in questo campo”.
Le attività del “Dipartimento di eccellenza di Biotecnologie”. La Chimica Verde è il progetto alla base del “Dipartimento di eccellenza di Biotecnologie”. “Abbiamo immaginato – aggiunge Bolzonella – processi e prodotti che, a partire da sostanza organica e per mezzo di processi biologici, portano alla produzione di composti biobased. Nonostante la pandemia la ricerca continua anche nel 2020 grazie a progetti e collaborazioni con le aziende che mirano a introdurre processi in grado di dare prodotti a basso impatto ambientale per il loro ridotto livello di emissioni sia nell’ambito dell’agricoltura sostenibile, dell’uso di microrganismi per il risanamento ambientale, di batteri e microalghe per la produzione di prodotti e biocombustibili”.
L’appuntamento con i racconti della ricerca in Univr prosegue ogni venerdì con la pubblicazione di un nuovo video sulla pagina dedicata cui si accede della home univr.it