Una lezione seminariale “just on time” sul vaccino russo anti SARS-CoV-2, noto come “Sputnik V” (con la V che sta per “vaccino”) è stata tenuta il 18 febbraio da Vladimir Andrianov, direttore del Department of Clinical Research della Sechenov University, in diretta streaming da Mosca, esclusivamente per dottorande e dottorandi dell’ateneo scaligero. Questa opportunità è stata offerta dal contesto di internazionalizzazione del dottorato di ricerca in Nanoscienze e Tecnologie avanzate che da alcuni anni ha stabilito una solida partnership con la Sechenov University di Mosca tramite i contatti internazionali di Franco Tagliaro, docente di Medicina legale in ateneo, con i professori Sergey Zavadsky, Vladimir Tarasov e la dottoressa Svetlana Appolonova.
“A differenza dei vaccini a mRNA (Pfizer-BioNTech e Moderna) – ha spiegato Andrianov – il vaccino Sputnik si basa su un vettore virale umano (Adenovirus) ricombinante, che contiene la proteina S dell’involucro virale contro cui sono prodotti gli anticorpi. Una particolare caratteristica di questo vaccino sta nella scelta di utilizzare due Adenovirus diversi per le due dosi richieste dallo schema di vaccinazione, che potenzierebbe notevolmente la risposta immunitaria alla seconda dose”. Come già noto dalla letteratura relativa a dati preliminari di fase 3, il vaccino fornisce un elevato livello di protezione contro la COVID-19, maggiore del 90%, e quindi paragonabile ai vaccini basati su tecnologia mRNA.
Effetti collaterali sarebbero abbastanza frequenti, ma di entità modesta. Un aspetto interessante dello Sputnik V è la sua superiore stabilità, che ne consente la conservazione a temperature tra +4 e +8 gradi. Questo lo rende maggiormente idoneo alla distribuzione su larga scala, soprattutto in aree dove la catena del freddo richiesta dai vaccini a mRNA non può essere garantita. Da notare che lo sviluppo di Sputnik V è stato realizzato al Gamaleya National Center of Epidemiology and Microbiology in collaborazione con la Sechenov University, per gli studi preclinici e clinici. Dunque, a differenza di quanto avvenuto in Europa e in USA, il vaccino è il prodotto di strutture pubbliche di ricerca, che pertanto ne detengono i diritti. La produzione su grande scala è invece effettuata sia in istituti pubblici che in aziende private, come viene registrato sui differenti lotti di prodotto.
Proposta e organizzata dal dottorato di ricerca in Nanoscienze a Tecnologie Avanzate, diretto da Adolfo Speghini, docente di Chimica generale, la lecture, come spiega il direttore della Scuola di Dottorato dell’ateneo, Alfredo Guglielmi, “si inserisce come primo evento della didattica trasversale della nuova Scuola di dottorato. A breve saranno organizzati altri nuovi eventi di grande attrattiva”.